Manif Italia: oltre 500 ieri a Roma per vegliare contro la legge “bavaglio” sull’omofobia [link url=https://www.tempi.it/videogallery/manif-italia-la-veglia-in-difesa-della-liberta-di-espressione#.UfKFX2ROrt4]Video[/link] [link url=https://www.tempi.it/fotogallery/manif-pour-tous-italia-roma-veglia-legge-bavaglio#.UfI362ROrt4]Foto[/link]

Più di 500 “veglianti” si sono trovati a Montecitorio per protestare contro il reato di opinione introdotto dalla legge sull'omofobia

 Più di 500 i “veglianti” che si sono riuniti davanti a Montecitorio alla vigilia della discussione del progetto di legge Scalfarotto (Pd) e Leone (Pdl) contro l’omofobia e la transfobia. Giunti per dare voce ad una protesta che ha già assunto dimensioni internazionali: quella per la libertà di pensiero e di espressione. La manifestazione romana ha trovato, infatti, l’appoggio dei “Manif” francesi, che contemporaneamente protestavano davanti all’ambasciata italiana a Parigi evidenziando un dissenso trasversale ai popoli e alle culture che non ha alcuna intenzione di cessare né diminuire.

L’iniziativa apolitica e aconfessionale si è tenuta a piazza Montecitorio all’indomani dell’inizio dell’iter parlamentare di discussione della proposta di legge sull’integrazione della Legge Mancino-Reale promossa soprattutto dai parlamentari del Pd e di Sel. Tale proposta, lo ricordiamo, andrebbe ad istituire il reato di discriminazione per motivi fondati sull’omofobia o transfobia, in aggiunta a quelli razziali, etnici, nazionali o religiosi, sanzionando i trasgressori con la reclusione fino a quattro anni. Nel reato di discriminazione rientrano tutti quegli atti volti alla diffusione di un’opinione differente da quella di quanti affermano la legittimità del matrimonio omosessuale (e della relativa adozione o produzione mediante fecondazione artificale di figli).

 L’approvazione della norma darebbe vita all’istituzione di un vero e proprio reato d’opinione. Si tratterebbe quindi di una “legge bavaglio”. A tal fine i “veglianti” de La Manif Pour Tous ITALIA – in linea con gli iniziatori francesi di questo movimento, che si preannuncia di portata europea, con l’imminente adesione di altre nazioni – hanno voluto ribadire il diritto fondamentale di ogni cittadino a manifestare il proprio pensiero, garantito dall’art. 21 della Costituzione Italiana, la quale «riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio». I “veglianti” hanno voluto sottolineare ancora una volta il carattere del tutto aconfessionale e apolitico della manifestazione in particolare e del movimento in generale, evitando l’esposizione di ogni tipo di simbolo religioso o partitico.

 

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