Lucie diventa Luis senza dirlo ai genitori. In Francia è “transgendermania”

La famiglia messa da parte nel caso di una ragazza che si presentava come maschio a scuola. La circolare Blanquer e «l'influenza ideologica sui bambini»

Parigi. I fatti risalgono a settembre 2021, ma la notizia è stata resa pubblica soltanto pochi giorni fa dal Figaro. Una ragazza di 15 anni, Lucie, di un prestigioso liceo parigino, chiede ai suoi insegnanti di essere chiamata Louis, assecondando la sua “transizione di genere”, ma senza dire nulla ai propri genitori. Il corpo docente accoglie le richieste della studentessa, inizia a chiamarla Louis, e scrive il suo nome al maschile anche sui compiti in classe.

Per più di quattro mesi, il padre e la madre sono all’oscuro di tutto, non sanno che Lucie, a scuola, è per tutti una studentessa “in transizione”. Fino a dicembre: quando scoprono nel suo zaino la “carte du lycéen”, al maschile, con su scritto Louis al posto di Lucie. Scioccati dalla scoperta, chiedono un appuntamento con il preside, poi con gli insegnanti della figlia, e infine inviano una lettera al provveditorato: ma nessuno fa nulla.

La circolare Blanguer

A metà gennaio, i genitori dell’adolescente, dinanzi al silenzio assordante e all’assenza di reazioni da parte delle gerarchie scolastiche, decidono allora di iscrivere Lucie/Louis in un altro istituto. Oggi, secondo quanto riportato dal Figaro, chiedono un risarcimento per “colpa grave”, attraverso un ricorso indirizzato al provveditorato di Parigi.

Parallelamente, hanno inviato al Consiglio di Stato una richiesta di annullamento della controversa “circolare Blanquer”, dal nome dell’ex ministro dell’Istruzione Jean-Michel Blanquer, che facilita la transizione di genere a scuola.

Una sorta di influencer

Il mensile Causeur, nel suo numero di maggio, aveva dedicato un’inchiesta alla “transgendermania” della scuola francese, denunciando le direttive del ministero dell’Istruzione che invitano gli insegnanti ad approvare i cambiamenti di identità e raccogliendo le testimonianze di vari genitori, disorientati dalle rivendicazioni dei figli.

Nel caso di Lucie, in particolare, il padre e la madre si chiedono cosa sia accaduto nella testa della figlia per spingerla a chiedere al suo liceo, prima dell’inizio dell’anno scolastico, «se fosse possibile iscrivere il nome Louis sulla lista degli studenti». «Diversi episodi di bullismo hanno ferito l’adolescente fino al punto di trovare conforto presso i militanti della causa trans sui social network durante il confinamento? È quello che pensano i suoi genitori», scrive il Figaro.

Né il padre né la madre avevano notato “segnali premonitori” di una volontà di transizione fino al giugno 2021, quando la figlia inizia a vestirsi con abiti larghi, si taglia i capelli cortissimi e se li tinge di blu. «Era un modo per nascondere la propria identità di ragazza vittima di bullismo, messa in disparte dalle sue amiche», sostengono i genitori in un colloquio con il quotidiano parigino, prima di aggiungere: «Postava alcune foto che la ritraevano su Instagram, proclamandosi “in transizione” e, regolarmente, riceveva messaggi di incoraggiamento. Era fiera di essere diventata una sorta di influencer».

Come una setta

Il preside del liceo fa valere la circolare Blanquer in risposta all’accusa di “colpa grave”. Nel documento, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale nel settembre 2021, viene indicato che se un allievo chiede al personale scolastico di approvare e assecondare la sua “transizione di genere”, serve il suo esplicito accordo per comunicare la decisione ai suoi rappresentanti legali, dunque ai suoi genitori. «Contrariamente agli altri quattro allievi del liceo che mi hanno annunciato di aver iniziato una transizione, lei non ha voluto che i suoi genitori fossero informati», ha spiegato il preside.

Una petizione volta a cancellare la circolare dell’ex ministro dell’Istruzione ha riunito più di 15 mia firme. Come dichiarato dalla presidente dell’associazione Sos Éducation, Sophie Audugé, «questi bambini che, improvvisamente, affermano di essere nati in un corpo sbagliato, sembrano influenzati ideologicamente, è come se fossero entrati una setta ed è molto inquietante».

Foto Ansa

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