Libia: uomo armato entra nella Cattedrale di Tripoli e spara al prete cattolico, salvo per miracolo

È successo ieri. Un uomo armato con una scusa è entrato nella chiesa di San Francesco e ha fatto fuoco, mancando il sacerdote. Monsignor Martinelli: «Gesto sorprendente, siamo molto preoccupati».

Non c’è pace per i cristiani in Libia, bersagliati senza sosta dagli estremisti islamici. Un uomo armato è entrato ieri nella cattedrale cattolica della capitale Tripoli e ha sparato contro padre Magdi, ma lo ha mancato: «Lo voleva uccidere, ha aperto il fuoco da 2-3 metri con un Ak-47» afferma il vicario monsignor Giovanni Martinelli, spiegando che sono in corso accertamenti da parte delle autorità.

«GESTO SORPRENDENTE». «È la prima volta che succede una cosa del genere, siamo molto preoccupati» ha aggiunto Martinelli. «Abbiamo informato le autorità, stiamo cercando di capire le motivazioni di questo gesto sorprendente». Ancora non si conoscono le generalità dell’uomo, che è entrato con una scusa nella chiesa di San Francesco. Episodi di questa gravità erano già avvenuti a Bengasi, la capitale dei ribelli e delle milizie estremiste, nell’oriente del paese, ma mai in Tripolitania.

COPTI ARRESTATI E SUORE CACCIATE. Nei giorni scorsi circa 100 cristiani copti con passaporto egiziano sono stati arrestati con l’accusa di “proselitismo” e torturati in prigione. A metà febbraio quattro cristiani sono stati arrestati per proselitismo, che in Libia è vietato e punibile anche con la pena di morte secondo una legge della tanto odiata era Gheddafi. Inoltre molte suore sono state costrette ad abbandonare la Cirenaica, perché minacciate da bande armate di estremisti islamici, e come dichiarato da Daimasso Bruno, giardiniere del cimitero italiano a Tripoli, «non passa giorno senza che le nostre tombe siano profanate e vandalizzate».

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