Le prime Olimpiadi moderne sull’Osservatore Romano: «Un avvenimento locale»

Simpatico articolo sull'Osservatore Romano appena uscito in edicola che riporta una cronaca delle prime Olimpiadi moderne apparsa sulle pagine del quotidiano vaticano il 7-8 aprile 1896.

Un avvenimento locale…

Così «L’Osservatore Romano» del 7-8 aprile 1896 dava notizia dell’inizio di una storia allora imprevedibile.

L’attenzione del pubblico greco non è in oggi rivolta né all’infelice Creta, sempre agitata, né alla Bulgaria data in braccio all’influenza russa, né alle lotte che l’ellenismo sostiene con varia vicenda nelle provincie macedoniche e bulgare.

No, l’attenzione si assorbe in un avvenimento locale, che richiama alla memoria e rinnova tutta la gloriosa epopea dell’antica Grecia, nei giuochi olimpici che si celebreranno quanto prima in Atene, con grande apparato di spettacoli, nel cui sfondo si svolgerà l’antica vita greca nella sua realtà viva e palpitante, abbellita, se pur possiamo dire così, dalle finezze e dai ritrovati dell’arte moderna.

Ne fu organizzatore un Comitato composto di molte notabilità, alla cui presidenza sta il Principe ereditario; e con felice idea e con fondi offerti da un generoso figlio della Grecia si rinnovò su antico disegno il tanto celebrato Stadio.

Si immagini il lettore un grandissimo anfiteatro, il più grande che forse esista, capace di circa 70.000 spettatori, coronato all’interno di bianchi marmi del Pentelico, il tutto avvolto nello splendore del sole attico; e di più, uno sfondo pittoresco, su cui spiccano rovine annerite, oggetto di rispetto e venerazione.

All’ingresso domina un arco, imitazione di quello che fu costruito da Erode Attico, i cui resti si conservano ancora or non è molto. Il Comitato organizzerà anche delle gite nei luoghi più celebri circonvicini, quali Maratona, Micene, ecc.

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