La Wta non vuole più lamenti in campo. Si attendono le reazioni di Maria Sharapova

L'associazione tennistica femminile ha deciso di mettere al bando gridolini, lamenti e gemiti, così usuali tra le tenniste. Che ora potrebbero persino vedersi togliere un punto conquistato a suon di urla.

Fine del lamento per Maria Sharapova e e altre colleghe urlatrici. L’associazione tennistica professionistica femminile, la Wta, sta cercando in tutti i modi di mettere al bando la fastidiosa abitudine di alcune tenniste di grugnire, urlare e gemere durante una partita. Questa pratica, chiamata “grunting”, sta prendendo piede tra molte giocatrici tanto che il circuito ha deciso di correre ai ripari per evitare tentativi di emulazione da parte delle tenniste più giovani. Come ha dichiarato la chief executive della Wta Stacey Allaster, al quotidiano Usa Today, si sta pensando a un’applicazione più severo del regolamento: «Credo che ci sarà un adattamento della hindrance rule». Questa norma prevede la ripetizione del punto nel caso un giocatore ostacoli senza volerlo il suo avversario. Nel caso di azione di disturbo volontaria, invece, il punto conquistato viene perso.

MARIA E LE ALTRE. I gemiti di Maria Sharapova ora che fine faranno? Probabilmente saranno costretti a scomparire, o quando meno a scendere di volume, come quelli della numero uno al mondo, la bielorussa Victoria Azarenka e delle sorelle Williams. Ora le campionesse dovranno trovare un altro modo per distrarre le avversarie e far sorridere il pubblico maschile. La Wta ha deciso di mettere in piedi anche una campagna di educazione. Nei prossimi mesi i dirigenti visiteranno numerose accademie di tennis femminile per cercare di arginare il diffondersi del curioso fenomeno. Dei gridolini qualche anno fa si era lamentato persino Boris Becker che li aveva definiti troppo provocanti («ricordano il sesso»). E i grugniti disumani di alcuni tennisti? Per il momento sono ancora “legali”, forse a causa del loro scarso appeal.

@paoladant

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