La sfida di progettare un mondo senza fumo

Nell’immaginario comune, «progettare un mondo senza fumo» non dovrebbe essere un’attività che si addice a una compagnia come Philip Morris International Inc., la più grande del mondo nel campo della vendita di tabacchi. Eppure è lo slogan che appare sul nuovo sito della compagnia lanciato a gennaio.

Che cosa significa lo ha spiegato il Ceo di Philip Morris, André Calantzopoulos, a una platea di giornalisti riuniti nel quartiere generale della compagnia a Losanna, in Svizzera. Lo ha fatto portando ripetutamente alle labbra e inalando profondamente da un IQOS, cioè una sigaretta altamente tecnologica che scalda il tabacco senza mai raggiungere il punto di combustione, così da evitare il fumo. La sigaretta heat-not-burn è diversa rispetto alle ultime e-cig perché contiene tabacco e non solo liquidi aromatizzati con o senza nicotina.

IQOS è già venduto in Giappone, Italia e altri 20 mercati, tra cui Canada, Germania, Romania e Russia. Attualmente lo utilizzano regolarmente più di 1,4 milioni di persone. Calantzopoulos spera che entro breve il prodotto mandi in soffitta le sigarette per raggiungere l’obiettivo di «un mondo senza fumo» e senza sigarette.

Il prodotto, contrariamente ad altri testati in precedenza da diverse compagnie, è altamente tecnologico e non a caso è stato scelto un design che ricorda quello dell’iPhone. IQOS è l’esempio perfetto della nuova frontiera dei tabacchi, che ha spostato la competizione tra le maggiori compagnie sul campo della tecnologia e dell’innovazione. Lo spiega bene Nik Modi, analista per RBC Capital Markets: «Non è una guerra di prezzi, ma di innovazione. Chi ha la migliore tecnologia, chi la migliore scienza?».

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