La provocazione anti-crisi dei milionari francesi: «Tassateci»

Sedici ricchi imprenditori francesi lanciano un appello dalle colonne del giornale Nouvel Observateur al presidente Sarkozy. Vogliono essere tassati, perché «consapevoli di aver pienamente beneficiato di un modello francese e di un ambiente europeo che ci siamo impegnati a creare, e che ora vogliamo contribuire a preservare»

«Taxez-nous!» Questo l’appello che sedici francesi, tra imprenditori e finanzieri ad alto reddito hanno rivolto al Presidente Nicolas Sarkozy dalle pagine del Nouvel Observateur. L’esecutivo di Parigi, infatti, sta per annunciare i dettagli della manovra finanziaria, e sembra che Sarkozy abbia ufficiosamente proposto un contributo di solidarietà, sul modello di quello italiano. Tra i firmatari c’è Liliane Bettencourt (Orèal), il presidente di Air France, i vertici di Societè Genèrale e molti altri, dai numeri uno di Peaugeot Citroën al presidente di Volvo, passando per Total e Danone. In sostanza, si auto-candidano a un prelievo straordinario.

È così strano? Non più di tanto. «Siamo consapevoli di aver pienamente beneficiato di un modello francese e di un ambiente europeo che ci siamo impegnati a creare, e che ora vogliamo contribuire a preservare» si legge nell’appello. «Tale contributo non è una soluzione in sé, ma deve far parte di un più amplio sforzo di riforma». L’esempio è arrivato dall’America, dove Warren Biffett, Bill Gates e altri miliardari hanno annunciato la loro volontà di distribuire alla comunità parte della loro fortuna. E da noi? Emma Marcegaglia, presidente degli industriali italiani, ha specificato che «in Italia la situazione è completamente diversa. Da noi una tassa di quel tipo servirebbe soltanto a far pagare di più chi le tasse le paga già».

 

Exit mobile version