La lavanderia di Milano che chiude «per sfinimento». Così lo Stato uccide le proprie imprese

Il racconto di un piccolo imprenditore: «Mi hanno detto che devo mettere i filtri a carbone in ogni macchina. Costano 10 mila euro l'uno. Li ho guardati in faccia e ho detto loro: chiudo»

Il quotidiano Italia Oggi, da sempre attento alle difficoltà dei piccoli e medi imprenditori, quotidianamente alle prese con ogni sorta di gabelle, riporta oggi in prima pagina una lettera significativa. A scrivere è «un pezzo dell’Italia che si disfa», denuncia il giornale.

Il proprietario di una lavanderia di Milano racconta così la sua vicenda: «Dal prossimo mese chiudo perché non riesco più, non dico a guadagnarci, ma neanche a pagare le spese. Tra affitto e bollette mi servirebbero almeno 2 mila euro al mese, vale a dire dovrei stirare mille camicie. Ma non ne faccio neanche la metà. In un anno ho perso il 40 per cento dei clienti. Gente che se ne sta ritornando al Sud, perché con 660 euro di pensione a Milano non ci può stare. Gente che è in cassa integrazione. Lo scorso mese sono venuti degli ispettori del ministero dell’ambiente. Mi hanno detto che devo mettere i filtri a carbone in ogni macchina. Costano 10 mila euro l’uno. Li ho guardati in faccia e ho detto loro: chiudo. Complimenti, ce l’avete fatta, mi avete preso per sfinimento».

Exit mobile version