Kiev, il parlamento approva l’amnistia. Yanukovich: «Fatto il possibile»

Per il presidente ucraino il governo «ha soddisfatto a tutti gli obblighi assunti per mettere fine alla grave crisi politica che attraversa il Paese». Prosegue l'occupazione di alcuni edifici amministrativi da parte delle opposizioni

È stata approvata ieri sera la legge d’amnistia promessa dal governo ucraino per i dimostranti arrestati in questi mesi: per le opposizioni sarebbero 200 le persone arrestate solo negli ultimi giorni a Kev, e oltre 2mila secondo alcune televisioni locali calcolando il periodo dall’inizio delle proteste alla fine del mese di novembre, quando il presidente Viktor Yanukovich ha deciso di non firmare l’accordo di associazione con l’Unione europea.

YANUKOVICH: «FATTO IL POSSIBILE». Dopo alcuni scontri tra gli stessi gruppi di opposizione, ieri i manifestanti hanno interrotto l’occupazione di uno dei palazzi del potere che hanno in mano da dicembre, quello del ministero dell’Agricoltura. Lo sgombero è la condizione chiesta dal governo in cambio dell’amnistia firmata ieri: mancano però all’appello ancora altri importanti palazzi, tra i quali lo stesso municipio di Kiev. Oggi il presidente ucraino ha pubblicato sul proprio sito una lettera ai cittadini in cui ha dichiarato che «Il potere ucraino, dopo la legge di amnistia, ha soddisfatto tutti gli obblighi che si era assunto per mettere fine alla grave crisi politica che sta attraversando il Paese. L’opposizione invece continua a gettare legna sul fuoco, chiedendo alla gente di restare in strada, nonostante il freddo». Poi ha accusato l’opposizione di fomentare la piazza solo per le «ambizioni politiche dei suoi capi».

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