Tutti all’ippodromo. Milano ricomincia a galoppare tra passato e futuro

Nasce “Archivio Storico Ippodromi Snai”, un racconto di 135 anni di storia degli Ippodromi e dell’ippica milanese attraverso una raccolta di documenti, fotografie, disegni e immagini. Il 1° aprile a San Siro

Corse al galoppo anni Settanta, Ippodromo San Siro di Milano

Ma guardatelo, l’ippodromo: noi così lo avevamo solo immaginato grazie alle penne di narratori reverenti e meravigliati come Hemingway, gli anni ruggenti dell’ippica vissuti attraverso le cronache inestinguibili al tempo di Beppe Viola e Mario Fossati. E invece oggi tutti quei racconti, spazio tempo e la regale antologia delle dinastie dei purosangue e degli appassionati delle corse dei grandi trottatori e galoppatori italiani si danno convegno in un unico grande archivio storico digitale, una grande opera di organizzazione, catalogazione e selezione di oltre 500 materiali tra documenti, fotografie, disegni e immagini che raccontano la storia degli Ippodromi Snai e dell’ippica milanese.

Una corsa al trotto a fine anni Settanta all’ippodromo del trotto di Milano

Ci ha pensato Snaitech – proprietaria dei due Ippodromi a Milano (Ippodromo Snai San Siro e Ippodromo Snai La Maura) e uno a Montecatini Terme (l’Ippodromo Snai Sesana) e fresca dell’ingresso in Museimpresa, associazione che riunisce oltre 100 musei e archivi curati direttamente da grandi e piccole imprese italiane – a dar vita al progetto “Archivio Storico Ippodromi Snai”, e con esso a dare immagine, movimento e contemporaneità a «quel grande campo verde e i monti in lontananza e il grasso mossiere italiano con la sua grossa frusta e i fantini che cincischiano e poi i nastri che si alzano di scatto e quella campana che suona e tutti che partono in gruppo e poi cominciano a sgranarsi in una lunga fila» dei Quarantanove racconti.

«Per noi presentare questo progetto significa creare un suggestivo ponte tra il passato – con i 135 anni di storia raccontati dall’archivio – e il futuro, che vedrà nascere il Teatro del Cavallo», ha spiegato Fabio Schiavolin, amministratore delegato di Snaitech, annunciando per il 1° aprile un grande evento di inaugurazione aperto a tutti presso l’Ippodromo Snai San Siro di Milano. Il riferimento è all’enorme opera di riqualificazione e valorizzazione dell’intero impianto e delle scuderie, i cui lavori verranno ultimati a fine 2023, per consegnare a Milano un luogo unico per gli appassionati del cavallo per tutte le discipline (trotto, galoppo, corse ad ostacoli ed equitazione: il Teatro del Cavallo, appunto).

In attesa, l’inaugurazione dell’archivio storico coinciderà con l’apertura della stagione delle corse del galoppo nella città che vanta l’unico impianto ippico al mondo dichiarato monumento di interesse nazionale, con la sua architettura già all’avanguardia per l’epoca in cui l’architetto Paolo Vietti Violi (a cui è dedicata una delle sei sezioni dell’archivio storico) vinse il concorso internazionale della “Società Lombarda per le corse dei cavalli”. È qui, a pochi passi dalle piste realizzate all’inizio degli anni Venti e battezzate tra le più selettive al mondo, che si sono affrontati alcuni tra i più grandi purosangue della storia, come Nearco, Donatello II, Tenerani, Ribot, Sirlad, Tony Bin, Falbrav, e alle redini, fantini dai nomi altrettanto leggendari come Enrico Camici, Frankie Dettori e Mirko Demuro.

Anni Venti. Corse al galoppo all’ippodromo di San Siro

Ed è proprio qui, all’ingresso del Piazzale dello Sport dove si erge il Cavallo di Leonardo, una delle statue equestri più grandi al mondo, realizzata dalla scultrice statunitense Nina Akamu e ricavata dai disegni originali del maestro di Vinci, che ci si potrà inoltrare – benedetta tecnologia immersiva – nella storia degli Ippodromi Snai, dei protagonisti e delle corse che li hanno resi celebri grazie a lavoro incessante di selezione di ricerca di materiali, fotografie, testimonianze e documenti realizzato dal professore Stefano Della Torre del Politecnico di Milano, già curatore della mostra “100 anni di emozioni”.

Un viaggio che inizia a fine Ottocento, quando ancora San Siro non faceva rima con lo stadio Giuseppe Meazza e da ogni angolo della città e della campagna accorrevano a migliaia aristocratici, imprenditori della rampante borghesia industriale, il popolo appassionato a corse e competizioni: un viaggio immersivo e possibile dentro la storia grazie al percorso proposto dall’Archivio Storico Ippodromi Snai dove oggi come 135 anni fa, come in un racconto di Hemingway, corrono i cavalli, «c’è qualcosa, quando escono e si avviano lungo la pista al palo di partenza. Nervosi e scalpitanti come sono, col fantino che ora li trattiene e ora forse molla un po’ le redini e li lascia scattare in avanti» e continua a suonare «quella campana e sembra che continui a suonare per mille anni, e poi si vedono sbucare dalla curva, a rotta di collo».

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