L’ipocrisia dei neomammoni di Repubblica

L'inverno demografico? Tutta colpa del palazzo e delle famiglie tradizionali, scrive il giornale che da 40 anni spara a zero sulla famiglia

Essendo dalle nostre parti tutti un po’ correttori di bozze, omofobi-medioevali-familisti, un po’ si ride e un po’ si sghignazza di tutti questi neo-mammoni di Repubblica che ora ci fanno la predica sulla denatalità italiana, «il vero virus dal quale dobbiamo difenderci», altro che Coronavirus, scrive Massimo Giannini su Repubblica.

Ok, ha parlato Mattarella. Ok, sono usciti i dati dell’Istat che ha descritto il baratro demografico in cui siamo precipitati, ma è troppo chiedere a chi, fino a mezz’ora fa, ha lottato per l’aborto libero, la Ru486, le “famiglie” omosessuali e la riproducibilità tecnica, gli agi della vita “no kids”, il “fare meno figli per il global warming”, un po’ – dico un pochino, eh – di senso del ridicolo?

Con che faccia Giannini scrive che le famiglie andrebbero «aiutate, incentivate, sostenute» quando il suo giornale è da quarant’anni impegnato a demolire sistematicamente l’istituto familiare? Ma, certo, fa il furbo Giannini: è tutta colpa del “Palazzo” (bersaglio facile) e delle «famiglie tradizionali» in cui i «ruoli di genere resistono al cambiamento».

Con somma ipocrisia, Giannini segnala come esempio virtuoso da seguire la Croazia «che ha messo la crisi demografica al centro dell’agenda dell’Unione», dimenticando però di dire che proprio le politiche pro family della Croazia (così come quelle dell’Ungheria dell’uomo nero Orban) sono da anni indicate dal vasto mondo pro life italiano come modelli da seguire.

Solo che, quando lo dice un Gandolfini, allora si tratta di familismo nero, bigotto, retrivo; quando lo dice don Mattarella, allora Giannini s’illumina d’incenso.

Foto Ansa

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