Indignados già attivi in Nuova Zelanda e Corea del Sud

In Italia a Roma arriveranno decine di migliaia di persone. Sono già partiti cortei di protesta in Nuova Zelanda e Corea del Sud. Anche negli Stati Uniti, tre persone sono state fermate nella città di Denver, altri 10 a Seattle, Washington e San Diego. Tensioni anche a New York. Sono oltre 900 le proteste in 80 paesi

È già iniziata a Oriente la protesta globale degli indignados che, tra oggi e domani, diromperà in più di 900 proteste in oltre 80 paesi in tutto il mondo. La solidarietà con il movimento americano Occupy Wall Street è iniziata nella notte in Nuova Zelanda dove centinaia di manifestanti hanno marciato per le strade delle principali città. A Wellington 200 persone hanno sfilato per la città e occupato la Civic Square dove intendono rimanere per una settimana. Proteste di massa anche ad Auckland e nell’isola di Christchurch. In protesta anche la capitale della Corea del Sud dove il movimento Occupa Seul ha bloccato tutte le strade del centro finanziario della città.
 
La protesta è comunque entrata già nel vivo negli Usa dove, prima delle manifestazioni ufficiali che partiranno nel pomeriggio, sono iniziati gli scontri con la polizia che hanno portato all’arresto nella notte di una cinquantina di persone. Tre persone sono state fermate nella città di Denver accampate davanti al Capitol building, altri 10 a Seattle, Washington e San Diego. Tensioni anche a New York dove sono state arrestate, nei dintorni di Wall Street circa 14 persone. Un gruppo di dimostranti si stava dirigendo verso il Nyse, la borsa di New York, iniziando a ostruire la circolazione. La polizia è intervenuta. In Italia sono attese decine di migliaia di persone a Roma.

Stefano Filippi, inviato del Giornale, spiega a Tempi.it in un’intervista audio chi sono gli indignados italiani: “I soliti noti”.

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