India, estremisti indù devastano scuola cattolica. La protesta dei cristiani

Il 22 gennaio un gruppo di radicali ha fatto irruzione in una scuola a Kolhapur, distruggendo i vetri delle finestre e danneggiando la croce e la statua della Madonna

tratto dall’Osservatore Romano – Una marcia silenziosa alla quale hanno preso parte tremilacinquecento cristiani di ogni denominazione, religiosi, suore e laici, si è svolta nei giorni scorsi a Kolhapur, nello stato di Maharashtra, in India. Un evento senza clamore e grandi annunci, in stridente contrasto rispetto alle violenze subite.

I manifestanti si sono riuniti per ricordare la devastazione della scuola cattolica femminile gestita dalle suore dell’Holy Cross compiuta la scorsa settimana da un gruppo di giovani radicali indù. La marcia è stata anche l’occasione per denunciare ancora una volta tutti gli attacchi avvenuti contro i luoghi di culto e i simboli religiosi dei cristiani in India. La scuola attaccata nella cittadina indiana è l’Holy Cross High School.

L’incidente è avvenuto il 22 gennaio scorso intorno alle 13.30 ora locale, quindi in orario di lezione. A devastarla, sono stati i radicali dello Yuva Sena, ala giovanile dello Shiv Sena, movimento ultra-nazionalista indù che è alleato di governo con il Bharatiya Janata Party (Bjp). Suor Bharati, preside della scuola primaria, ha raccontato all’agenzia AsiaNews che gli attivisti hanno fatto irruzione nel campus gridando slogan contro la direzione scolastica. Poi hanno messo a soqquadro l’ufficio, distruggendo i vetri delle finestre e danneggiando i simboli religiosi, compresi la croce e la statua della Madonna posti all’interno dell’istituto. Gli insegnanti e diverse alunne hanno assistito impotenti alla devastazione e molte bambine sono rimaste scioccate dal violento episodio. I genitori delle studentesse hanno diffuso una dichiarazione in cui hanno condannato l’attacco e difeso le suore.

Il vescovo di Poona, Thomas Dabre, ha denunciato l’intimidazione come frutto di motivazioni ideologiche, dal momento che la maggior parte delle alunne della scuola cattolica sono di religione indù e l’istituto serve in particolare i poveri: «Sono dispiaciuto e rattristato. Siamo sempre aperti al dialogo, per questo non c’è alcuna necessità di arrivare a reazioni aggressive. Non è questo – ha spiegato il presule – il modo giusto per risolvere i problemi in una società civile. Tutti gli istituti gestiti dalla Chiesa sono al servizio delle persone, in particolare di poveri ed emarginati». Il corteo si è radunato nel piazzale davanti al campus della St. Xavier’s Church, nell’area di Nagala Park, nei pressi della scuola. Da qui i manifestanti hanno raggiunto silenziosamente l’ufficio di Avinash Subhedar, addetto alla riscossione delle tasse a livello locale.

La folla ha poi presentato un memorandum al funzionario statale, esprimendo preoccupazione per l’aumento delle aggressioni ai danni delle scuole cristiane e dei luoghi sacri della minoranza. I partecipanti, tra i presenti anche leader cristiani e molti bambini, hanno marciato compatti portando cartelloni e bandiere. Gli organizzatori hanno chiesto all’amministrazione di agire subito contro i colpevoli, dato che diversi aggressori si sono dati alla fuga. La scuola dell’Holy Cross non è la prima che finisce nel mirino dei radicali indù. Diverse scuole cristiane sono state attaccate negli ultimi anni. Il caso più eclatante è stato quello avvenuto a gennaio 2018 nel college cattolico di Vidisha, in Madhya Pradesh, quando si verificò un vero e proprio assedio dell’istituto.

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