In Piemonte l’ultima puntata del romanzo sul burrascoso rapporto tra il Pd e le banche

Nella bufera il sindaco renziano di Asti, nominato nel cda della Cassa di Risparmio di Asti proprio nei giorni in cui Bersani invitava i suoi a stare lontano dalle banche

In principio, almeno per le cronache, fu la famosa frase «abbiamo una banca» dell’allora segretario Ds Piero Fassino a Giovanni Consorte, ai tempi della scalata di Unipol alla Bnl. L’affaire Monte dei Paschi riempie, in questi giorni, le pagine dei giornali e i dibattiti della campagna elettorale. Quel che è certo è che per la sinistra il rapporto con le banche, al di là delle manichee dichiarazioni di Bersani, è foriero quantomeno di complicazioni. Anche nella provincia piemontese.

QUELLA NOMINA NEL CDA. Teatro dell’ultima puntata di questo avvincente (e problematico) romanzo è Asti, dove il protagonista è il primo cittadino, Fabrizio Brignolo. Sindaco da nemmeno un anno, dopo aver strappato la guida della città al centrodestra, è finito nella bufera per la nomina all’interno del consiglio di amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti. Proprio nei giorni in cui Pier Luigi Bersani invita i suoi a «star lontano dalle banche». Il tempismo, commentano nei corridoi della politica cittadina, non è certo la dote migliore del sindaco “renziano”. Ed in molti, non solo tra gli avversari, gli chiedono di fare un passo indietro. Il segretario regionale dei democratici, Gianfranco Morgando ha invitato il sindaco ad abbandonare il posto in Fondazione. È stato lo stesso cda dell’istituto di credito a nominarlo, assieme a Lorenzo Ercole, cavaliere del lavoro e ad di Saclà, per sostituire i dimissionari Dino Scanavino e Pierfranco Marrandino, a pochi mesi dall’acquisizione della Biver Banca ceduta alla Cassa di Risparmio da Mps. Resterà in carica fino ad aprile, quando si svolgerà l’assemblea dei soci. Anche se i bene informati sono certi che il sindaco sia intenzionato a rimanerci ben di più. A dispetto della linea di partito.

BERSANIANI ALL’ATTACCO. Un atteggiamento che non piace affatto a molti tra i bersaniani. Il deputato (e candidato al Senato) Stefano Esposito affida a Facebook il suo sdegno. «Ritengo questa posizione – scrive sul suo profilo – inaccettabile, gravemente lesiva dell’immagine di tutto il Pd e chiedo al Segretario Morgando di assumere tutte le iniziative necessarie a separare la posizione del Pd piemontese da quella di Brignolo. Se sarò eletto al Senato come primo atto presenterò una proposta di legge che vieti ai sindaci di essere nominati nei consigli di amministrazione delle banche. Noi vogliamo un’Italia Giusta per tutti e questo richiede da parte dei nostri amministratori, dirigenti e militanti comportamenti coerenti, altrimenti non saremo credibili». Insomma, sui rapporti con le banche, dalle parti della sinistra, il clima tende sempre al brutto.

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