Imu, il Foglio: rompere le larghe intese per un tema che vale lo 0,06 per cento del Pil?

Editoriale del quotidiano di Giuliano Ferrara: la tassa sulla prima casa è questione di un miliardo. Non ha senso far cadere il governo per «una bandierina»

La discussione sull’Imu divide gli animi degli schieramenti politici rischiando di minare la stabilità delle larghe intese Pd-Pdl fino a minacciare il governo stesso, soprattutto dopo che il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni si è detto contrario all’abolizione della tassa sulla prima casa invisa al centrodestra. In un editoriale intitolato “L’Imu non può essere una bandierina”, oggi il Foglio si rivolge ai due partiti alleati ricordando loro che probabilmente non vale la pena di mettere «a repentaglio Letta per lo 0,06 per cento del Pil».

UN MILIARDO DI EURO. Per il quotidiano diretto da Giuliano Ferrara la partita politica sull’Imu «non è una questione economica di bilancio pubblico, ma una mediocre questione politica di corto respiro», anche perché, una volta trovata la mediazione tra l’obiettivo massimalista del Pdl (abolizione totale) e quello più soft del Pd (abolizione parziale per i meno abbienti), «il tema del contendere è un miliardo di euro». Non un granché. Eppure, invece di cercare un non impossibile «accordo salomonico», proprio su questo misero (benché simbolico) 0,06 per cento del Pil i due partiti potrebbero far «saltare gli equilibri politici del paese».

EFFETTI DEVASTANTI. Un finale triste, questo, che naturalmente produrrebbe «effetti devastanti sia per la finanza pubblica che per l’economia, pregiudicando la crescita economica», nota il Foglio. Senza dimenticare che un’eventuale rottura delle larghe intese ovviamente indebolirebbe ulteriormente il già debole peso della politica, aggiunge il Foglio, lasciando di conseguenza campo libero ai poteri corporativi, «da quello della magistratura a quello della Cgil, mentre la rabbia sociale troverebbe nuovi spazi».

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