Il Tribunale del lavoro di Milano respinge il ricorso della Fiom

Il tribunale del lavoro di Milano ha respinto ieri il ricorso per comportamento antisindacale presentato dalla Fiom contro la Sirio, società del gruppo guidato da Sergio Marchionne che gestisce la sicurezza industriale.

Prosegue la battaglia a suon di processi tra la Fiat e la Fiom. A seguito della decisione del sindacato dei metalmeccanici cigiellini di non prendere parte all’accordo stipulato tra il gruppo del Lingotto e le altre rappresentanze dei lavoratori, dal 1 gennaio le Rsa della Fiom non sono ammesse nei locali del mondo Fiat. Il sindacato guidato da Maurizio Landini ha deciso di contrastare l’esclusione affidandosi ai giudici del lavoro e presentando decine di cause legali nei confronti di Fiat.
Il tribunale del lavoro di Milano ha respinto ieri il ricorso per comportamento antisindacale presentato dalla Fiom contro la Sirio, società del gruppo guidato da Sergio Marchionne che gestisce la sicurezza industriale.

Per il giudice di Milano la norma dell’articolo 19 è chiarissima e non si presta ad equivoci: la legittimazione e l’attribuzione dei diritti sindacali si applica soltanto ai firmatari degli accordi aziendali. Ogni altra interpretazione è assolutamente contraria alla lettera e allo spirito della legge. Quindi per la Fiom non ci sono scusanti, se vuole avere una voce in capitolo nella Fiat deve aderire al patto firmato dagli altri sindacati
Il collegio di difesa composto dagli avvocati Amendolito, De Luca, Tamajo, Dirutigliano, Dondi e Favalli ha davanti a sé altre azioni legali promosse dalla Fiom nei confronti del’azienda torinese: in totale si contano 61 cause in corso tra la Fiat e la Fiom.

Il fatto strano riguarda un caso analogo dove la sentenza del giudice va in direzione opposta a quella milanese. Infatti il 27 marzo scorso, il Tribunale di Bologna aveva definito antisindacale il comportamento della Magneti Marelli, altra azienda del gruppo Fiat che non considerò valida l’elezione delle Rsa della Fiom.  
Il Lingotto, attraverso un comunicato stampa rende noto di «accogliere con grande soddisfazione la pronuncia del Giudice di Milano che sostiene la corretta interpretazione dell’articolo 19 dello Statuto dei Lavoratori in contrasto con coloro che sono orientati a interpretazioni palesemente contrarie alla norma e quindi illegittime».

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