Il modello Sicilia scricchiola. E a Catania i renziani si presentano con il loro logo

Malumori sull'isola: il centrodestra ha ottenuto tre sottosegretari, mentre il Pd (bersaniano) uno solo. «Crocetta? un ottimo deputato d'opposizione»

«La Sicilia è di nuovo feudo del centrodestra. Ci sono più berlusconiani che esponenti del nostro partito tra i ministri e sottosegretari del governo Letta. Peggio che nel 2001, l’anno del 61 a 0» è il caustico commento di un anonimo dirigente del Pd isolano sulle pagine palermitane di Repubblica.
La settimana scorsa, il Pd siciliano ha presentato a Roma una rosa di nomi per la squadra dei sottosegretari: si parlava dell’ex senatore Beppe Lumia, dell’ex sindacalista e responsabile nazionale del partito Sergio D’Antoni, del “giovane turco” siciliano Giuseppe Berretta, vicino a Anna Finocchiaro. E di “mister 20 mila preferenze”, il deputato messinese premiato dalle primarie, Francantonio Genovese.
L’unico che ce l’ha fatta è Berretta. Nel centrodestra, invece, hanno trovato spazio in tre: il leader di Grande Sud Gianfranco Micciché, la senatrice Simona Vicari (Pdl) e il neo deputato Giuseppe Castiglione.
Dunque, si chiedono nel Pd siciliano, com’è possibile una tale umiliazione proprio ora che a Roma siamo al Governo?

I RENZIANI. «Non credo che si sia trattato di mancato rispetto da parte del Pd nazionale, piuttosto di mancanza di autorevolezza del Pd Sicilia» sostiene il deputato renziano (palermitano) Davide Faraone. A Catania (dove si voterà a fine mese), i candidati renziani si presentano agli elettori con il logo “Adesso!” accanto a quello tradizionale del Pd: un segno che qualcosa si sta muovendo eccome, a livello nazionale.
A livello locale, Faraone, indica tra i fattori di fallimento che «ogni corrente ha sponsorizzato il “suo” sottosegretario, Crocetta ha spinto per Lumia, il segretario del partito Giuseppe Lupo per D’Antoni, eccetera. E nessuno pensa al futuro della Sicilia», ma soprattutto «Rosario Crocetta, qui in Sicilia, è un ottimo deputato d’opposizione».

DOVE E’ IL MODELLO SICILIA? Persino l’esponente isolano dell’area lettiana, Pino Apprendi, spiega che «nell’isola, dopo la vittoria alle regionali del presidente Crocetta, conseguita al grande impegno del Pd, abbiamo assistito ad un lento distacco, sempre più evidente, del Governatore dal Partito democratico. In tutte le sue apparizioni televisive ha sempre parlato solo di se stesso, e di un fantomatico, quando inesistente “modello sicilia” fatto con i grillini. È stato questo atteggiamento a far sì che Roma vedesse il Pd siciliano spaccato anche in seguito alla creazione da parte di Crocetta di un partitino (la Lista il Megafono, ndr.) con pretesa di sorpassare il Pd al Senato nelle ultime elezioni».

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