Il Marocco vieta di commercializzare il burqa

All’origine ci sono ragioni di sicurezza: troppo spesso infatti i malviventi lo usano per nascondere il volto durante le azioni criminose.

Nessun divieto, per ora, di indossare il burqa, ma stop totale all’importazione, alla fabbricazione e alla commercializzazione in tutto il territorio del regno. Il Marocco, Paese a stragrande maggioranza musulmana sunnita (il 97 per cento della popolazione), dichiara guerra al burqa, il tradizionale abito femminile che lascia scoperti solo gli occhi. L’ordine, partito dal ministero dell’interno, è arrivato tra domenica e lunedì sui banchi dei mercati rionali. Un foglietto compilato dall’autorità di polizia e consegnato dagli agenti di sicurezza ha raggiunto via via ambulanti e grossisti, sarti di quartiere e produttori industriali. «È fatto divieto di produrre e vendere burqa — si legge nel testo diffuso dall’Ansa — e siete invitati a sbarazzarvi delle scorte nelle prossime 48 ore. Chi contravviene vedrà sequestrate le merci e chiuso il negozio».

La disposizione è entrata in vigore il 9 gennaio ma già il giorno prima alcuni fabbricanti di burqa erano stati avvertiti, per iscritto, dell’obbligo di cessare il confezionamento di questo tipo di abito e di sbarazzarsi degli stock oppure di riconvertirli in altri indumenti.

Il ministero dell’interno preferisce non dare spiegazioni ma è molto probabile che alla base della decisione ci siano motivi di sicurezza. La notizia ha fatto velocemente il giro della rete. In particolare il sito di informazione on line le360.ma, vicino al palazzo reale, sostiene di aver avuto conferma della disposizione da un responsabile di alto rango del dicastero. La misura ha sorpreso molti commercianti, tuttavia anch’essi convinti che all’origine ci siano ragioni di sicurezza: troppo spesso infatti i malviventi lo usano per nascondere il volto durante le azioni criminose. L’ordine, come detto, colpisce solo i produttori e i rivenditori e non c’è al momento alcun divieto per le donne di indossare il vestito.

In vendita al prezzo di 50-60 dirham (l’equivalente di 5-6 euro), il burqa in Marocco è diffuso in una versione rivisitata rispetto all’originale afghano. Non è l’abito lungo con la retina davanti agli occhi, ma solo un copricapo, un velo più grande del foulard indossato dalle musulmane, con una feritoia per lasciare libero lo sguardo. È comunque un indumento che le donne sono costrette a indossare se vivono in un contesto integralista. La misura si somma al controllo serrato delle attività dei religiosi in tutte le moschee marocchine; il contenuto di ogni sermone del venerdì viene revisionato da ispettori reali prima di essere autorizzato. Anche il sovrano, Mohammed vi, soprattutto nei discorsi ufficiali rivolti ai fedeli (il re in Marocco è anche la guida spirituale dei credenti musulmani), non perde occasione per confutare alcune interpretazioni estremistiche del Corano.

Foto da Shutterstock

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