Il best seller della suora cattolica di 96 anni che scalfisce il materialismo ateo dei giapponesi

Jeanne Bosse, suora canadese cattolica, in Giappone da 66 anni ha scritto un libro sulla sua vita: «Sorprendente che abbia venduto 19 mila copie. Ma si capisce perché», spiega Sara Arienti Kagei, italo giapponese.

«Non smettere di desiderare», «essere curiosi», «cercare dentro le cose normali della vita». Sono le parole che hanno portato in libreria almeno 19 mila giapponesi per comprare Smile brings Happiness, un libro scritto da Jeanne Bosse, una suora cattolica di 96 anni.  Sono tantissime le lettere di ringraziamento che ogni giorno l’editore riceve: «Mi hai dato coraggio», «Ho copiato dei passaggi sul mio quaderno di appunti», scrivono i lettori. Molti i giovani che saranno stati incuriositi dal titolo. «Sono quelli di una generazione, la mia, che non solo non sa nulla del cristianesimo, ma non crede più in niente, nemmeno nel mistero scintoista o buddista», spiega Sara Arienti Kagei, italo giapponese cattolica nata e cresciuta a Tokio. «Sono andata a prendere il libro per capire come mai tanto successo».

COME VINCERE LA NOIA. Le pagine sono un racconto semplicissimo della vita di suor Jeanne, canadese giunta in Giappone all’età di 30 anni tramite la congregazione di suore di Notre Dame. Ogni capitolo racconta come affrontare la quotidianità, le gioie e le sofferenze, esemplificando con episodi della vita della suora. Anche la tristezza può essere fonte di gioia, spiega la donna, ricordando quando all’età di 70 anni, dopo vari spostamenti, pensava di avere ormai trovato fissa dimora presso la scuola cattolica dove prestava servizio da tempo e invece viene trasferita a Kita-Kyushu. Lo spostamento sconvolge la donna, fino a toglierle la voglia di attendere il bene, fino a soffocare ogni curiosità. Grazie al sostegno delle persone che ha accanto e all’aiuto di Dio si rende conto di essere ancora voluta. Inizia così a riaccorgersi anche delle cose che ci sono, di essere ancora capace di costruire e di lavorare, ad esempio. La sofferenza spirituale la porta poi a capire la pena di chi non ha il gusto e non trova gioia nella vita. Esperienza che la conduce a una modalità più intensa di approcciare la vita, per cui può sottoporsi a un’operazione all’età di 89 anni come fosse una ragazzina, ad imparare a 90 anni ad usare il computer. E ora probabilmente a comprendere che quella sofferenza serve ad aiutare tanta gente.

UN’ATTESA CHE INTERROGA. Sarà anche l’età di una donna così giovanile a spingere i giapponesi a comprare il libro, quasi facendo leva su un desiderio di eternità insopprimibile: «Questo successo è il segno di una domanda e un’attesa infiniti», spiega Sara. «Mi ha colpita che tanta gente atea si sia interessata al libro di una suora cattolica di 96 anni che non dovrebbe centrare nulla con noi giovani giapponesi. Per me, che ero atea e mi sono convertita circa sei anni fa, è evidente che per stare davanti alla vita come suor Jeanne ci vuole un volto che tenga insieme ogni frammento, che ci vuole la fede. Probabilmente per molti lettori ora il volto e l’aiuto sono quelli della suora, ma questo successo mi interroga personalmente su quanta attesa stia nascendo nella mia gente ora che il materialismo ateo è in crisi».

@frigeriobenedet

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