A che punto siamo con l’ideologia. I bambini «cresciuti a pane e notav» trasformati in partigiani

Durante un incontro a scuola, una bambina contesta un carabiniere e diventa subito diventa un'eroina antitreno. Ma la vicenda è diversa da come la raccontano

Si è più volte riflettuto, su queste pagine, sulle “ricadute” sulle giovani generazioni di anni di predicazione No Tav in Val di Susa. Un piccolo fatto, accaduto qualche giorno fa in una scuola media di Almese, è di evidente eloquenza. Al termine di un incontro sul bullismo e legalità, di quelli che i Carabinieri fanno a centinaia nelle scuole di tutt’Italia, interviene una bambina di prima media (11 anni) ed affronta “a muso duro” il rappresentante dell’Arma: «Voi dite che fate tanto bene, ma in questa Valle io so che picchiate e manganellate i No Tav, a me non sembra che facciate tutto sto bene». Per aggiungere, al termine della risposta del maresciallo: «A me sembra che i primi ad essere illegali siete voi. Sparate dei gas lacrimogeni che sono vietati da tutto il mondo, proprio voi che dovreste essere legali».

PANE E NOTAV. La vicenda viene immediatamente ripresa (anche della “strumentalizzazione” dei bambini da parte dei trenocrociati abbiamo già detto) dai siti della galassia antitreno. Si sostiene che «tutti i bambini hanno applaudito ed osannato la piccola bambina di prima» e che «il carabiniere non è riuscito più a parlare». Ed ancor che lei, «in tutto quel clamore scoppia a piangere per l’emozione, mentre i tutti i bambini li sono addosso: chi fa i complimenti, chi l’abbraccia, chi gli dice che è una piccola eroina».
Il Movimento rivendicato il valore di quando accaduto. «Le generazioni cresciute a pane e notav – scrive Notav.info, vicino all’ala dura – sono quelle che animano negli anni il movimento, che lo accrescono e lo contagiano positivamente. Ci si stupisce che si cresca nel conflitto, che si cresca con un’idea(le) partigiana del proprio tempo e in passato la procura ha aperto delle indagini proprio sulle famiglie notav. Il risultato è questo, e un movimento è serio quando ha un vivaio pieno».

COSA E’ SUCCESSO VERAMENTE. La vicenda va però forse smontata della sua aura “partigiana” e “antagonista”. La dirigente scolastica, Anna Salvatore, ha infatti ridimensionato la ricostruzione fatta dai No Tav: «Non c’è stato nessun pandemonio durante l’incontro, la cosa si è svolta normalmente e serenamente, anche se quella domanda era inaspettata. In realtà, sono stati applauditi tutti i bambini che sono intervenuti, non solo la ragazzina che ha fatto la domanda sui No Tav, che è stata la prima a porre quesiti. Il carabiniere ha avuto grande pazienza e delicatezza nel rispondere, anche se lei è stata irruente, proprio perché le domande dei bambini sono libere. Ed è stato proprio il maggiore Rocco a riconoscere che la piccola ha avuto molto coraggio nel confrontarsi così con un adulto». Poi ha aggiunto: «Mi permetto, da educatrice, di affermare che una bambina di quest’età dovrebbe avere l’umiltà di ascoltare l’interlocutore, usano toni meno accesi, proprio perché siamo in democrazia».

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