I ragazzi cristiani di Aleppo si riuniscono per pregare con papa Francesco

850 giovani hanno pregato in concomitanza della Gmg brasiliana. «Si è rafforzata la percezione della tenerezza di Gesù per ognuno di loro, e al termine ci siamo consacrati al cuore Immacolato di Maria»

Aleppo (Agenzia Fides) – Nel giorno in cui Papa Francesco celebrava a Rio de Janeiro la messa conclusiva della Gmg, anche i ragazzi cristiani della città martire di Aleppo si sono riuniti per vivere una giornata di preghiera e convivenza in come i tre milioni di loro coetanei radunati sulla spiaggia di Copacabana e per aiutarsi a custodire insieme la speranza, pur nella sofferenza e nella fatica che segna la loro condizione quotidiana.

È l’agenzia Fides a dare notizia del raduno dei giovani cristiani di Aleppo che, nonostante la guerra civile che sta dilaniando la nazione e lentamente sta coinvolgendo i paesi confinanti, hanno trovato il coraggio di ritrovarsi per pregare, esattamente come avveniva in Brasile. E non un gruppusco di intrepidi eroi, ma ben 850 ragazzi cristiani appartenenti a tutte le comunità della metropoli siriana.
Domenica 28 luglio, si sono dati appuntamento al Centro per la gioventù George e Matilde Salem, animato dai padri salesiani nel quartiere di al-Sabeel, dove hanno condiviso un giorno di riflessione, preghiera, dibattiti e svaghi. Quattro vescovi cattolici hanno preso parte alla giornata, celebrando la messa e dividendosi i compiti nei vari momenti di riflessione e preghiera. La convivenza si è conclusa con la consacrazione dei giovani della Siria al cuore Immacolato di Maria. Il vescovo armeno cattolico Boutros Marayati ha descritto con accenti pieni di commozione all’Agenzia Fides l’esperienza condivisa con i giovani di Aleppo: «Mi sono meravigliato nel vedere tanti giovani senza paura, in una città sfigurata dalla guerra. Tutti testimoniavano una pace interiore che certo è un dono del Signore. In tanti di loro la crisi prolungata e le sofferenze viste da vicino per tanto tempo hanno suscitato uno sguardo lucido e profondo su cosa può salvare e redimere la vita, in ogni condizione. Si è rafforzata la percezione della tenerezza di Gesù per ognuno di loro, e molti cominciano a pensare di consacrarsi al Signore nella preghiera e nel servizio ai fratelli. Abbiamo fatto tesoro delle parole che papa Francesco aveva detto già nei primi giorni della Gmg, con il suo richiamo a non lasciarsi rubare la speranza. Quelle parole hanno illuminato l’intera nostra giornata».
La descrizione del vescovo armeno cattolico si sofferma a lungo sul miracolo della pace interiore da lui percepita nei giovani cristiani di Aleppo: «Hanno provato a contattare con skype i giovani presenti a Rio – continua monsignor Marayati – ma le linee internet non funzionavano. Il clima era disteso, i ragazzi non apparivano presi dall’angoscia di sentirsi sotto assedio o di dover temere il futuro in quanto cristiani. Nonostante l’alto numero di partecipanti al raduno, non c’era nessuna misura protettiva e nessuna forma di autodifesa organizzata. E grazie a Dio, tutto è andato bene»

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