Harry Potter e i doni della morte-parte II: addio Hogwarts

Niente più formule magiche e voli a bordo di scope, la saga del maghetto Harry Potter volge al termine. La seconda parte da oggi nelle sale è più gradevole e meno "buia" della prima. Si soffre nel vedere l'esercito di Voldemort abbattere personaggi cui il pubblico si è affezionato ma non se ne può fare a meno. Sconsigliato il 3D

I detrattori della serie saranno felici, i fan scoppieranno in lacrime, come gli attori stessi sul red carpet londinese la settimana scorsa. La saga filmica tratta dai romanzi di J. K. Rowling volge al termine, visto che oggi 13 luglio anche la seconda parte del film Harry Potter e i doni della morte arriva nelle sale. Si potranno gustare le ultime avventure della saga sia in versione classica che in versione 3D, che però non aggiunge nulla, visto che la tecnologia non viene sfruttata a pieno in nessuna scena.

Quindi, anche se la Warner gli occhialini li ha pensati bene, con le lenti rotonde in stile Harry Potter, è meglio risparmiare gli euro di differenza del biglietto e comprare popcorn in più. In questa seconda parte c’è meno morte rispetto alla prima, non molto adatta a un pubblico giovanissimo, ed è più gustoso vedersi passare davanti le scene chiave che portano alla sfida finale tra il maghetto e il signore dell’oscuro, suo alter ego, Voldemort.

Ma dove siamo arrivati con la storia? Lo spettatore sprovveduto o trascinato in sala da amici non si troverà molto bene, visto che non c’è tempo per troppi flashback esplicativi. Da una parte il trio Harry-Hermione-Ron a caccia degli ultimi Horcrux in cui sono custoditi i pezzi dell’anima del signore oscuro, da distruggere per indebolirlo. Dall’altra parte Voldemort e i suoi seguaci, che cominciano l’assedio alla scuola di Hogwarts, come nella migliore tradizione fantastica di eserciti del bene e del male schierati.

Che sofferenza vedere le care guglie e i corridoi magici sgretolarsi sotto i colpi dell’esercito nemico, alcuni personaggi cadere e temere per la sorte di quelli di più lunga conoscenza. Sofferenza necessaria a ogni atto finale, che lascia seguito però alla felicità amara di vedere gli ultimi fotogrammi. Senza voler svelare nulla, però, si può dire che si esce dalla sala sereni dopo aver visto Harry Potter e i doni della morte, perché non mancano il bene e l’amicizia come valori per andare avanti nelle difficoltà, perché questa seconda parte è molto più gradevole della prima. E poi bisogna godersi gli ultimi voli a bordo di drago e gli scintillii di bacchetta, perché se ne sentirà sicuramente la mancanza.

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