Grillo si sente “francescano” e chiede le dimissioni di chi ha votato Grasso. E uno si autodenuncia

Infiamma il dibattito tra i militanti dopo la "scomunica" del comico. L'autodenuncia del neosenatore Vacciano: «Colpevole di "alto tradimento"».

Quella che si sta chiudendo è un’altra giornata politica all’insegna della difficile interpretazione del Movimento Cinque Stelle. Una giornata in cui sono sembrate aprirsi crepe nel fronte dei seguaci di Beppe Grillo, per la gioia di Pierluigi Bersani che non rinuncia al progetto di includere i grillini, almeno quelli “di buona volontà”, nel suo governo.

DOPO GRASSO, LE SCOMUNICHE. A far arrabbiare il comico genovese, già nella giornata di ieri, è il voto di una decina di senatori del M5S al candidato proposto dal Pd per la presidenza del Senato, Pietro Grasso. Voti decisivi per l’elezione allo scranno più alto di Palazzo Madama dell’ex magistrato che a Grillo non sono andati giù. Ieri notte nel suo sito ha infatti invitato gli eletti M5S che avessero votato Grasso a dichiararlo e a «trarne le dovute conseguenze».

IL SENATORE CHE SI AUTODENUNCIA. Il post di Beppe Grillo ha acceso il dibattito tra i militanti e tra gli eletti del Movimento. Il capogruppo al Senato, Vito Crimi, rivendica con un video su Facebook il risultato ottenuto al Senato: scongiurare la rielezione di Schifani e  loda la libertà di coscienza dei “suoi”: «Sicuramente ieri nella cabina elettorale qualcuno di noi ha agito in coscienza e questa è stata una grande espressione di libertà, di quello che è il nostro spirito». Si autodenuncia, invece, il neo senatore Giuseppe Vacciano: «Se si cercano i colpevoli di “alto tradimento ai principi del M5S”, ecco, uno l’avete trovato. Lunedì e martedì sarò a Roma per discutere l’opportunità delle mie dimissioni».

IL “FRANCESCANESIMO” GRILLINO. E mentre Bersani spera che queste spaccature possano preludere a una presa di posizione più ampia degli eletti del M5S per un governo con i democratici, Beppe Grillo sul suo sito rivendica un punto in comune (nientemeno) tra il Movimento Cinque Stelle e il nuovo Papa: il francescanesimo. «I ragazzi del M5S a Woodstock a Cesena nel 2010 si auto definirono i “pazzi della democrazia”, così come i francescani erano detti i “pazzi di Dio”. Ci sono molte affinità – – conclude Grillo – tra il francescanesimo e il M5S».

LA POLEMICA ALFANO-ANNUNZIATA. In casa Pdl, invece, monta il risentimento contro la giornalista Rai Lucia Annunziata, che intervistando il segretario pidiellino Angelino Alfano ha accusato gli eletti del suo partito di essere «impresentabili». «Ma come si permette di dire impresentabili noi? Noi rappresentiamo milioni di  voti dalla maggioranza degli italiani da 20 anni. Voi avete disprezzo del popolo».

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