Grazie amici di Tempi. Perché noi non vogliamo vivere nella menzogna, ma nella verità

Lettera di un universitario sostenitore di Tempi. «Ho scoperto di non essere solo, anzi siamo in tanti a voler vivere davvero». La nostra campagna abbonamenti continua

Sono passati più di tre mesi da quando abbiamo chiesto l’aiuto dei nostri lettori per superare questi “Tempi duri” e per fare altri vent’anni come quelli che abbiamo appena compiuto. Da allora, non smettono di arrivare in redazione piccole e grandi testimonianze di affetto e di amicizia. Chi ha sottoscritto un abbonamento benefattore (magari facendo «sacrifici importanti» come l’amico guardia giurata), chi un abbonamento super-sostenitore, chi un “abbonamento collettivo”. Qualcuno si è anche ingegnato inventando modi per moltiplicare i lettori di Tempi.

Comunque sia, ogni volta che accade per noi è come ritrovare le ragioni per andare avanti. Perciò continuate a sostenerci: abbonatevi a Tempi, fate abbonare gli amici e scriveteci come hanno fatto l’amico di cui pubblichiamo la lettera.

Carissima redazione e carissimo Luigi, vi scrivo per ringraziarvi del vostro lavoro. Vi seguivo online, ma da quando ho letto il vostro manifesto per i 20 anni ho iniziato a comprare tutti i numeri di Tempi fino a che mio padre non ha deciso di sottoscrivere l’abbonamento per tutta la famiglia (io mi riservo di comprare numeri in più a mie spese per regalarli ai miei amici).

Qualche settimana fa ho iniziato a leggere Il potere dei senza potere di Václav Havel e, parlandone con un mio grandissimo amico, abbiamo deciso di leggerlo nei tempi liberi in vacanza con altri nostri compagni di università. Quello che è successo è che, nonostante avessimo un libro solo (quindi la cosa era che io leggevo e commentavo, gli altri seguivano), la volta successiva eravamo di più della prima, e molti di questi (alcuni non li conoscevo neppure) sono venuti a ringraziarci o a parlarne.

Insomma, quello che è successo è che ho scoperto di non essere solo, anzi siamo in tanti a voler vivere davvero. Abbiamo deciso di coltivare questa esperienza, perché non voglio e non vogliamo vivere una vita tranquilla, “nella menzogna”, ma una vita “nella verità”.

Vi ringrazio quindi per il vostro lavoro, per come mi (ci) state facendo crescere, e spero di incrociarvi al Meeting con i miei (nostri) amici.

Buone vacanze,

Matteo Sanvito

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