Grace si è baciata allo specchio e poi si è sposata. Con se stessa

Dopo sei anni da single (in cui ha «costruito un magnifico rapporto con me stessa»), una trentenne inglese si è sposata, organizzando una cerimonia con tanto di anelli, invitati e bacio

Quando abbiamo mandato in stampa una delle ultime copertine di Tempi raffigurante una ragazza davanti a uno specchio e il titolo “Mi piaccio, mi sposo” non avremmo mai potuto immaginare che, come si dice in questi casi, la realtà avrebbe superato la fantasia.

IL BACIO ALLO SPECCHIO. Grace Gelder, fotografa e videomaker inglese, ha scritto un articolo sul Guardian per raccontare il suo “matrimonio con se stessa”. «Ho un forte ricordo – ha detto – di quando avevo 18 anni e studiavo arte e spettacolo all’università. All’epoca ascoltavo spesso la canzone Isobel di Bjork, che cantava “My name’s Isobel, married to myself”. Ho pensato che fosse folle, ma poi ho capito che si trattava di fare un patto con se stessi e poi realizzarlo con la mia condotta di vita».
Così, dopo sei anni da single (in cui ha «costruito un magnifico rapporto con me stessa»), la giovane trentenne si è chiesta la mano su una panchina di Parliament Hill e ha deciso di sposarsi a marzo, organizzando una cerimonia con tanto di anelli, invitati e bacio (narcisisticamento allo specchio). «Prendendomi in sposa – ha spiegato – ho voluto celebrare questa avventurosa scoperta di me stessa e inaugurare una nuova fase della mia vita. Sono molto a mio agio con le mie motivazioni. E poi i miei genitori non mi hanno mai ostacolato. Alla cerimonia si sono presentate cinquanta persone, molte più di quante ne aspettassi».

SE CI AUTO-BASTIAMO. Ovviamente il matrimonio di Grace non ha alcun valore legale e, altrettanto ovviamente, siamo nel campo delle pagliacciate di una semi-pseudo-artista. Ma ciò che sconcerta oggi, perché non dovrebbe diventare “normale” domani? Gli stessi genitori di Grace, che pure non hanno partecipato alla cerimonia, le hanno però dato il loro appoggio: se questo ti fa felice, fallo.
Se ciò che conta è “stare bene con se stessi”, se le relazioni impegnative sono solo “fatica”, se l’amore non è “donarsi” ma “bastarsi”, che bisogno abbiamo degli altri? Perché dovremmo sacrificarci per costruire qualcosa («una vita», si diceva una volta) con qualcun altro? La grottesca performance di Grace è a suo modo emblema dell’egotismo della nostra società occidentale. Inconsapevole di un senso delle cose, spaventata da ciò che le sta intorno, finisce col rifugiarsi in se stessa, non accorgendosi che è proprio questa la sua rovina (Narciso finì affogato nell’acqua in cui si specchiava). L’autoerotismo occidentale è una nevrosi.

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