Gli argentini a Milano, tra la nostalgia di casa e l’opposizione al governo Kirchner

Chi sono, cosa fanno e come vivono gli argentini venuti in Italia? Siamo andati ad incontrarli.

Un forte legame con la Patria, come con una madre premurosa e amorevole, e una nostalgia che, nemmeno a farlo apposta, non si colma in nessun modo. Sono solamente due delle caratteristiche che emergono incontrando alcuni dei numerosi argentini residenti a Milano. Si tratta di una comunità che, nonostante non abbia difficoltà ad integrarsi nel tessuto sociale italiano, mantiene fermo (considerandolo quasi sacro) il rapporto con i connazionali, talvolta organizzando riunioni e creando diverse occasioni di incontro. Per poter capire con più facilità le domande e le questioni più urgenti di questa gente, abbiamo incontrato tre ragazze, e quindi tre esperienze di vita differenti, seppur accomunate da paure, speranze e piccole conquiste comuni.

Romina è arrivata in Italia nell’agosto del 2009 con la speranza di poter cambiare vita insieme a suo marito. L’impatto non è stato immediatamente semplice: “Dopo alcuni mesi di ricerca, ho trovato un lavoro da cameriera in un ristorante argentino e mio marito ha incominciato a lavorare come camionista”. Come la maggior parte degli argentini residenti a Milano, Romina ammette che a mancare maggiormente sono gli affetti e alcuni elementi della tradizione: “Mi manca la vita che facevo là, in particolare il cibo, come certi biscotti (che non si trovano qui in Italia) e come la nostra carne, senza dubbio la migliore”. Ma il legame forte con la propria casa non le impedisce di esprimere un giudizio non troppo benevolo nei confronti della presidentessa in carica: “Sono assolutamente contraria alla politica della Kirchner. Quello che mi preoccupa di più – continua – è la totale insicurezza presente nel Paese”.

“Lavoravo per una multinazionale a Buenos Aires e mi hanno trasferita l’anno scorso, con un contratto della durata di tre anni”. A parlare è Eugenia, 37 anni e una laurea alla Pontificia Universidad Católica Argentina alle spalle. Anche per lei l’Argentina è molto più che la nazione di nascita, al punto che confida di voler presto “tornare in Patria, nonostante il fatto che la vita in Italia sia molto piacevole”. Lo scorso 8 novembre ha partecipato alla manifestazione #8N, svoltasi nelle maggiori piazze di tutto il mondo, contro il governo della Kirchner: “La situazione in Argentina non è buona, l’inflazione è troppo alta e la sicurezza non esiste”. L’unica soluzione è quindi, secondo Eugenia, “puntare sull’educazione”.

Maria Carla ha origini italiane, ma ha vissuto fino al 2002 a Resistencia, capitale della provincia del Chaco, a nord del Paese, che ha lasciato a causa della crisi economica. Frequenta la facoltà di Scienze Politiche alla Cattolica di Milano e, per mantenersi gli studi, lavora quasi tutti i giorni in una scuola di inglese. “La crisi economica mondiale mi ha portata qui in Italia – racconta – e paradossalmente ora la stessa crisi mi sta facendo ritornare in Argentina”. Infatti, a causa della situazione finanziaria italiana incerta, i genitori di Maria Carla stanno iniziando a prendere sul serio l’ipotesi di ritornare in Patria, dove “politicamente parlando, é presente molta tensione e molto odio”. Questo odio dimostra come la lotta stia lentamente diventando politica (film già visto prima del golpe de estado del ’76). Ma non solo: “In Argentina è presente una mentalità senza dubbio statalista, è presente molta ingiustizia: è per questo motivo che è nato in me un interesse particolare per il principio della sussidiarietà – confessa Maria Carla – contrario al principio dei sussidi, così praticato dalla Kirchner”.

Un elemento comune a tutte queste storie, che si intrecciano in nomi, luoghi e volti ben precisi, è quindi la nostalgia della terra. Come racconta, non senza un filo di commozione, Maria Carla: “Nonostante ci sia una difficoltà politica, e una condizione economica non stupenda, la cosa che spinge è l’attaccamento alla terra e alla famiglia”. Un’appartenenza che, in un modo o nell’altro, può non essere tradita: “L’unica cosa che mi rimane è il legame con questa terra, e vorrei capire che senso ha”.

@giovanniferrar

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