Fumetto – Dylan Dog nello spazio per riaffermare se stesso

Il 26 settembre 2014 non era solo il terzo anniversario della morte del grande Sergio Bonelli, e neppure il ventottesimo compleanno della testata a fumetti Dylan Dog. Al Blue Note di Milano si è anche tenuta un’importantissima conferenza in cui la famosa casa editrice ha presentato le sue novità, mostrando anche in maniera precisa come intende cavalcare con forza il nuovo secolo, sotto il segno dell’innovazione. L’aspetto di marketing e di comunicazione ha preso più spazio già da un po’ di tempo (si veda il bel sito internet oppure un logo chiaro e preciso) mentre su facebook perfino Tex fa capolino. Una parte di queste novità è esemplificata dall’ingresso di Roberto Recchioni, che avevamo presentato qui con i suoi Orfani. Ed è proprio lui ad aver portato un forte rinnovamento a Dylan Dog, l’indagatore dell’Incubo, reo da troppi anni di vivacchiare con storie non alla sua altenza. Il suo creatore, Tiziano Sclavi, lì presente, ha fatto questo importante passaggio di consegne.

Ed è con il numero 337, eccezionalmente tutto a colori, che comincia la nuova fase “dylaniata”. Spazio profondo” è una storia che colpisce fin dalla copertina: Angelo Stano, il più che veterano disegnatore e copertinista del nostro, realizza una bellissima immagine seminale in cui lo spazio e la luce si fondono in un omaggio a “2001: Odissea nello spazio”. Ed è proprio la fantascienza ad essere protagonista. Recchioni nell’introduzione ci ricorda giustamente come la miglior epica spaziale abbia sempre saputo ben miscelare orrore e inquetudine, angoscia e mistero: Philip K. Dick e Asimov sono gli esempi letterari, e “Alien” e “Solaris” sono quelli cinematografici. In quest’ottica dobbiamo leggere questa storia, ambientata nell’anno 2427 in una sperduta astronave in preda a migliaia di spettri.

L’idea geniale dell’albo è che, a debellare il vascello, sia incaricata una squadra di Dylan Dog ricreata in laboratorio: uno è quello originale, con la sua memoria reimpiantata, mentre gli altri quattro rappresentano alcuni aspetti del suo carattere (la sensibilità, la superbia, l’irruenza improbabile). Comincia così un viaggio nel ventre buio dell’astronave, in cui incubi del passato torneranno in maniera nefasta, per condurre poi ad un inquieto finale aperto, nella miglior tradizione del personaggio. I disegni di Nicola Mari sono bellissimi, perfetti nel dare sguardi disperati ai personaggi, mentre i colori di Lorenzo De Felici non risultano mai artefatti, e aumentano la profondità nello spazio. Recchioni ai testi realizza una storia incisiva e memorabile, forse un po’ compressa nelle sue 95 tavole, ma sicuramente capace di aprire nuove possibilità narrative.

Mr. Glass, lettore ed utente su fb, ha brillantemente intuito come l’albo abbia una doppia lettura, una gigantesca metaofra metafumettistica in cui la nave alla deriva è la testata dylaniata, da troppo tempo senza una vera guida, e i vari cloni di Dylan sono le versioni del personaggio annacquate e semplificate. L’indagatore dell’incubo è molto più complesso e sfaccettato e, nelle intenzioni di Sclavi, costretto troppe volte a scontrarsi con l’orrore puro, quello quotidiano che tutti noi inconsciamente affrontiamo (si veda almeno lo straziante e bellissimo “Memorie dall’invisibile“), recuperando paradossalmente un concerto dal tenero Pogo di Walt Kelly.

Si tratta di un albo di rinascita, in cui si ritorna alle origini con un ideale starting point, senza ovviamente cancellare il passato. Il nuovo lettore apprezzerà questo albo in cui Dylan in qualche maniera viene ripresentato, mentre l’appassionato ritroverà parecchie nuove emozioni. Questa classica modernità si unisce alle novità bonelliane: dalle cover variant di futura presentazione solo a Lucca al motion-comic di Orfani in collaborazione con RAI COM e pronto anche per il mercato estero, dal nuovo Dylan con parecchie novità narrative declinate con uno stile serial – televisivo ad un insistere su nuovi personaggi, come Adam Wild.  Alla, importantissima, scelta editorial – strategica di gestire in proprio la propria presenza in libreria e di sbarcare in fumetteria, mentre una vera e propria divisione interna si occuperà di gestire il merchandising e l’aspetto multimediale dello sterminato patrimonio immaginifico di Bonelli. Sempre, ovviamente, nel segno dell’avventura.

Dylan Dog 337 “Spazio Profondo”, 98 pagine a colori, 3.2€ in tutte le edicole, sceneggiatura di Roberto Recchioni, Disegni di Nicola Mari, colori di Lorenzo De Felici, Sergio Bonelli Editore

@Badenji

Exit mobile version