Papa Francesco. Filippo Santoro: «Lo conosco. È uomo di una semplicità evangelica che ti conquista»

Il vescovo di Taranto racconta il nuovo papa Jorge Mario Bergoglio. «Una volta mi disse che nella Chiesa non esiste la periferia»

Papa Francesco, Jorge Mario Bergoglio, è «una sorpresa straordinaria». Lo ha detto monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, parlando alle agenzia Ansa e Adnkronos. Santoro è stato per 27 anni in Brasile e lì ha conosciuto personalmente Bergoglio. «Ci siamo incontrati più volte a Buenos Aires. Lui era stato nominato arcivescovo in Argentina ed io arcivescovo ausiliario di Rio. Mi ha subito colpito la sua cordialità, la semplicità, la grande forza interiore. E lo si è visto stasera quando si è affacciato al balcone in piazza San Pietro». «Un uomo senza orpelli, proprio il cuore del Vangelo come luce e come speranza per la vita».

Per Santoro, l’elezione di Papa Francesco I porta con sé «segni eccezionali: il nome innanzitutto che è già tutto un programma. E poi il riferimento alla Chiesa di Roma che presiede tutte le altre nel segno della carità». «Ha spiazzato tutti, tutte le previsioni, tutte le cordate. Nessuno lo “portava”. Lo si citava solo in riferimento all’altro conclave. È proprio il segno che la Chiesa è condotta dallo Spirito del Signore. Noi facciamo i nostri calcoli e Lui ci sorprende con una figura positiva, immediata, semplice, di una semplicità disarmante».

L’arcivescovo di Taranto è rimasto impressionato dalla richiesta «straordinaria di chiedere che il popolo preghi perché lui sia benedetto dall’Altissimo. E poi invita tutti a un momento di silenzio. È proprio la direzione in cui vuol condurre la Chiesa a scoprire il cuore della fede come speranza per gli uomini».

Santoro ricorda che «un giorno stavamo parlando della Chiesa, delle sue periferie e lui subito mi interruppe dicendo “nella Chiesa è tutto centro eguale, non esiste periferia”. E ricordo ancora la capacità di fermezza mostrata nel suo Paese, i momenti molto duri che ha vissuto con il governo Kirchner».

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