Formigoni: «Non è la fine del buon governo in Lombardia. Il Pdl appoggi Albertini»

Si è sciolto oggi il consiglio regionale lombardo, abolito il listino. «Se Gabriele Albertini darà vita a una propria lista civica, credo che il Pdl dovrebbe garantire l'appoggio».

 Si è sciolto oggi il consiglio regionale lombardo. Con 75 voti favorevoli e un solo contrario è stata approvata la legge elettorale, con l’abolizione del listino bloccato, la rappresentanza territoriale della province, il numero massimo di 80 consiglieri, il limite dei due mandati per il presidente della Regione e il premio di maggioranza. Come annunciato, i consiglieri regionali sono andati all’ufficio protocollo e si sono messi in coda per depositare le proprie dimissioni.
Il presidente della Regione, Roberto Formigoni, ha detto che se il governo attraverso il prefetto dovesse scegliere il 16 dicembre come data per voto anticipato in Lombardia «sarebbe una sferzata di efficenza straordinaria che ai partiti e alla società politica farebbe benissimo». Formigoni ha sottolineato che in paesi come la Gran Bretagna si va al voto 30 o 40 giorni dopo la decisione di sciogliere il Parlamento.

BUON GOVERNO. Da parte sua, il governatore non si augura che lo scioglimento anticipato del Consiglio regionale dopo 17 anni di governo sotto la sua guida segni la fine di un’epoca per la Regione. «Mi auguro – ha detto – che lo scioglimento anticipato del Consiglio regionale non sia la fine del buon governo. Mi auguro che chi mi succederà mantenga gli stessi livelli che vedono migliori in Italia e tra le migliori regioni europee, anche se certamente si può fare ancora di più». Formigoni ha ribadito che continuerà a fare politica: «Parteciperò alla battaglia senza essere candidato presidente, andrò sul territorio che per quatto volte mi ha votato spiegando perché è utile votare un’altra persona per garantire gli stessi livelli di eccellenza».

ALBERTINI E LA LEGA. Formigoni ha ribadito il suo appoggio all’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, quale eventuale candidato del Pdl alla Lombardia. «Se Albertini darà vita a una propria lista civica, credo che il Pdl dovrebbe garantire l’appoggio». Poi ha attaccato la Lega, pur aprendo uno spiraglio per collaborazioni future: «La Lega nord ha tradito due volte e non ha avuto la stessa sensibilità istituzionale del Pdl nella crisi di governo che si è appena conclusa con lo scioglimento del Consiglio regionale». L’eventuale proseguimento dell’alleanza tra Pdl e Lega sarà oggetto di «valutazioni dei partiti», «da uomo del centrodestra mi auguro però – ha proseguito – che le alleanze siano più larghe possibili». L’obiettivo resta quello di unire in Italia le forze politiche con in Europa fanno parte del Ppe, ma allargando poi l’alleanza «anche a forze che non ne fanno parte come la Lega sulla base di un programma comune».

PENATI. «Da oggi ho scritto parola fine al mio impegno politico, torno a essere un comune cittadino». Tornerà a fare l’insegnante di educazione tecnica nelle scuole medie Filippo Penati, che era stato eletto nel Pd, dopo avere rassegnato le dimissioni.

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