«Fonderò un’organizzazione da milioni di dollari per mandare a casa i politici anti-Lgbtq»

L'annuncio del celebre produttore tv americano Ryan Murphy: «Il nostro messaggio sarà che non si può più uccidere i giovani con certe idee orribili»

Nel caso qualcuno conservasse ancora qualche dubbio sull’esistenza della cosiddetta lobby gay, a levarglielo ci penserà una lobby gay. Difficile trovare un nome più adeguato di questo per l’operazione resa nota lunedì 3 dicembre dal celebre produttore tv americano Ryan Murphy.  Per riassumerla con le parole scelte da Variety, “Ryan Murphy annuncia un’iniziativa per contribuire a mandare a casa i politici anti-Lgbtq”.

Noto per aver messo la firma su produzioni di grande successo come Nip/Tuck, Glee, American Horror Story, American Crime Story e Feud, insignito proprio ieri dell’ambita stella sulla Walk of Fame di Hollywood, Murphy ha reso pubblico il suo progetto durante un gala dell’organizzazione per i diritti gay Trevor Project. «Nel 2020 – ha detto il produttore – creerò e finanzierò, con il sostegno delle aziende, un’organizzazione multimilionaria che prenda di mira i candidati anti Lgbtq in corsa per cariche pubbliche».

UN IMPEGNO CHIARO

L’impresario tv esibisce da tempo un impegno esplicito per le campagne dei movimenti gay. A settembre, per esempio, ricevendo un Emmy proprio per la seconda stagione di American Crime Story, incentrata sull’omicidio di Gianni Versace, aveva fatto notizia la sua scelta di dedicare il premio alla necessità di introdurre «leggi più dure contro i crimini d’odio». Crimini che a suo dire colpiscono «una persona Lgbtq su quattro in questo paese».

«BASTA UCCIDERE I GIOVANI»

Con l’annuncio di lunedì, però, Murphy si è spinto anche oltre. Ha detto: «Manderemo un messaggio che dice che non si può più rendere la discriminazione contro di noi una virtù politica. Non si può continuare a uccidere i nostri giovani vulnerabili con la promozione e la nazionalizzazione delle vostre idee campagnole, ottuse e anticostituzionali».

«LA SPERANZA DAL MID-TERM»

L’idea di questa «organizzazione multimilionaria» è venuta a Murphy dopo le ultime elezioni di mid-term, come ha raccontato lui stesso ricevendo dal Trevor Project un “Premio Eroe” per aver portato il mondo Lgbtq in tv. La recente tornata elettorale, ha detto, «mi ha dato speranza». Questo perché «uno dopo l’altro, i candidati anti Lgbtq che avevano scelto la linea del hate speech e dell’ideologia sono caduti in disgrazia e sono stati sconfitti da candidati democratici».

«IDEE ORRIBILI»

Murphy ha ricordato di aver gioito nel vedere «spariti più di venti politici di destra e le loro idee orribili». Il produttore ha voluto anche fare qualche nome: «Dana Rohrabacher. Mia Love. Jason Lewis. Pete Sessions: tutti fanatici. E tutti rimpiazzati dai nostri alleati democratici… Politici nuovi che non diffonderanno una retorica pericolosa e sbagliata che può portare un giovane Lgbtq a credere di non essere degno di rimanere su questa terra». Chi non è degno di rimanere in politica, invece, domani potrebbe deciderlo la lobby di Murphy.

Foto Ryan Murphy da Shutterstock

Exit mobile version