Filippine: la legge sulla contraccezione e l’aborto passa alla Camera

È fra i paesi considerati più cattolici, ma dopo 14 anni oggi è stata votata una norma sulla pianificazione familiare che apre a una legislazione sull'aborto.

Nelle cattoliche Filippine è passata alla Camera la legge scongiurata dalla Chiesa che permette il controllo delle nascite, che prevede la diffusione di pillole abortive e contraccettivi, preludio di una vera e propria norma sull’aborto. Il testo di legge è presentato ripetutamente al governo da 14 anni. E il nuovo presidente in carica ha fatto della norma una sua battaglia fino a introdurla con 113 voti favorevoli contro 104. Il Senato dovrà votare il 17 dicembre prossimo. La Chiesa aveva chiesto preghiere e digiuni ai fedeli, ma i migliaia di fedeli hanno sfilato per le strade in questi giorni per protestare contro la norma.

LA CHIESA. Il cardinale Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila, che martedì aveva annunciato una veglia di preghiera al santuario di Nostra Signora di Guadalupe di Makaty City, ha parlato dell’emendamento sulla contraccezione e le pillole abortive, come di una scelta «sfortunata e tragica», ma non ancora vinta. Tagle ha ringraziato per «lo sforzo di formare le coscienze e di contribuire alla costruzione del bene comune» tutti coloro che hanno votato contro la norma. Ma questa votazione, ha continuato, «chiede alla Chiesa di più, di essere più presente fra i poveri, le famiglie, le donne e i bambini». La partita non sarebbe ancora finita per il vescovo Teodoro Bacani di Novaliches che ha parlato della necessità di educare e «svegliare le coscienze».

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