Fermiamo la strage di cristiani in Nigeria. Inviamo i caschi blu dell’Onu

La cattolica Eugenia Roccella, l'ebrea Fiamma Nirenstein, la musulmana Souad Sbai hanno presentato una mozione in parlamento per inviare i caschi blu dell'Onu in Nigeria.

Nella mozione presentata a firma delle deputate del Pdl si chiede alle Nazioni Unite di intervenire per fermare le stragi dei cristiani in Nigeria. Le parlamentari rappresentanti delle tre religioni monoteiste (la cattolica Eugenia Roccella, l’ebrea Fiamma Nirenstein, la musulmana Sbai Souad) hanno spiegato, durante una conferenza stampa tenutasi venerdì, le motivazioni che hanno portato a presentare il documento, sottoscritto da altri 17 colleghi.

Ha introdotto Roccella: «Nell’ultimo anno in Nigeria sono stati più di 600 i cristiani uccisi dall’estremismo islamico e almeno 100.00 negli ultimi dieci anni: quello che chiediamo con voce unanime è che si intervenga fisicamente attraverso una missione dei Caschi blu dell’Onu, per difendere la libertà di culto dei cristiani in Nigeria e che l’organizzazione estremista Boko Haram, responsabile degli attacchi mirati contro i cristiani, venga inserita nella blacklist delle organizzazioni terroristiche».

Sbai ha definito la situazione «drammatica non solo per i cristiani e  per gli intellettuali costretti a vivere minacciati quotidianamente dalla spada dell’Islam radicale, ma sono anche vittime del silenzio assordante dell’Occidente che permette a personaggi come il presidente del Sudan, Omar Al-Bashir, di continuare a vivere e a governare senza dover pagare per gli innumerevoli crimini contro l’umanità di cui si è macchiato negli anni. Le azioni di violenza non colpiscono solo i cristiani, ma anche le donne musulmane nei confronti delle quali si registrano atti sempre più feroci. Stiamo assistendo a una re-islamizzazione del Maghreb e dell’Africa sub sahariana, dove il fondamentalismo e la violenza non risparmiano nemmeno gli stessi musulmani».

Ha concluso Nirenstein: «Nonostante l’idea del ricorso ai caschi sia molto audace tale reazione da parte della Comunità internazionale sarebbe realmente necessaria. Non esistono monete di scambio o transazioni valide quando ci si confronta con ideologie così violente dove l’antagonismo è un carattere fondamentale. Una lezione che ho appreso nella lotta contro l’antisemitismo, una battaglia che porto avanti da anni». Inoltre, il Vice presidente della commissione esteri ha spiegato che «i terroristi di Boko Haram non sono un gruppo isolato ma ci sono delle forze internazionali a sostenerli. Se per molti anni il Governo di Abuja ha ricevuto ingenti finanziamenti dall’Arabia Saudita ora c’è un nuovo attore che si fa sempre più spazio: l’Iran sciita che sostiene soprattutto con le armi gli integralisti nigeriani».

Segue testo della mozione.
Roma, 13 luglio 2012

La Camera,
premesso che:

l’uccisione di uomini, donne e bambini in preghiera, da parte di fondamentalisti islamici, ripugna alla coscienza di ogni persona di buona volontà e costituisce la più elementare ed evidente violazione di ogni diritto umano, anche secondo quanto sancito dall’articolo 18 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo: “ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell’insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell’osservanza dei riti”;

nessun paese che si dica civile può rimanere indifferente alle stragi di innocenti, divenuti obiettivo di assassini organizzati solo perché appartenenti a un credo religioso. Eppure negli ultimi mesi abbiamo assistito, impotenti, all’uccisione sistematica di cristiani nigeriani, vittime di attentati mirati soprattutto alle chiese dove persone inermi si recano a pregare, e che quindi ogni domenica diventano facili bersagli di un terrorismo feroce e spietato;

secondo l’Osservatorio della Libertà Religiosa, i morti nel 2012 sono più di 600, e quelli uccisi negli ultimi 10 anni oltre 10.000: è necessario ormai riconoscere che la strage di cristiani in atto è una grande emergenza umanitaria che va affrontata con strumenti adeguati;

l’impunità in cui sembrano agire i terroristi, inoltre, ne conferma la forza e la potenza agli occhi del mondo, e rischia di suscitare iniziative analoghe da parte di altri gruppi organizzati, allargando il massacro ad altri territori dove opera il terrorismo di matrice islamica, in nome dell’odio verso i cristiani e verso l’occidente, identificato con la civiltà giudaico cristiana;

occorre porre fine a queste azioni terroristiche, per il bene non solo della Nigeria, ma dell’intera comunità umana, che è sempre minacciata nella sua totalità anche quando solo una sua parte sia direttamente colpita, con forme di violenza come quelle a cui assistiamo oramai costantemente in Nigeria;

è necessario che alla violenza si risponda con iniziative concrete ed efficaci, che fermino le mani assassine, e siano da deterrente per chiunque covi l’intenzione di affiancare e sostenere i terroristi;

servono iniziative di solidarietà internazionale a supporto del Governo nigeriano, dalla collaborazione bilaterale fino a un possibile intervento dei caschi blu. Mai una missione potrebbe essere più umanitaria di questa: truppe di pace per pregare in pace, a dimostrare che il primo interesse delle nazioni è la difesa della libertà di coscienza, di pensiero e di culto.

Impegna il Governo Italiano:

-ad attivarsi nei confronti dell’ONU, affinché forze di interposizione siano inviate in Nigeria, in coordinamento con il Governo nigeriano, a protezione delle Chiese cristiane e dei fedeli;

-infatti le condanne internazionali espresse da Europa, USA e altri paesi, non hanno sortito alcun effetto, rimanendo lettera morta. Solo una mobilitazione internazionale determinata a difendere fisicamente le vittime della persecuzione contiene le premesse per ottenere qualche risultato concreto.

Prime firmatarie:
Eugenia Roccella
Souad Sbai
Fiamma Nirenstein

Hanno sottoscritto la mozione:
Isabella Bertolini
Mara Carfagna
Manlio Contento
Sabrina De Camillis
Maurizio Del Tenno
Domenico Di Virgilio
Maurizio Leo
Ugo Lisi
Beatrice Lorenzin
Alfredo Mantovano
Giorgia Meloni
Alessandro Pagano
Antonio Palmieri
Giuseppe Palumbo
Fabio Rampelli
Maurizio Scelli
Gabriele Toccafondi

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