Faenza. Ecco il don Abbondio del Pd: il sindaco fa approvare un odg gay friendly

La sinistra si ricompatta e fa retromarcia su tutta la linea, facendo passare un ordine del giorno che equipara le unioni eterosessuali a quelle omosessuali

Dopo l’approvazione dell’ordine del giorno dal titolo “valorizzazione e sostengo della famiglia naturale” – e conseguente ritrattazione – il sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi ha replicato le gesta del don Abbondio di manzoniana memoria. Prima i chiarimenti. Poi il passo indietro. Poi la presentazione urgente di un ordine del giorno con contenuti nettamente contrari a quelli approvati nei giorni scorsi anche da una parte non minoritaria del Partito democratico.
Il titolo “Sostegno alle politiche famigliari” – passato con 16 a favore, 5 contrari, un astenuto – nasconde tanta demagogia, perché di sostegno reale ai bisogni della famiglia non si parla. Operazione furba volta a rendere opinione diffusa il fatto che il matrimonio eterosessuale e una convivenza omosessuale siano la stessa cosa, cercando di coprire il tutto con parole che riescono ancora a suggestionare una certa sinistra anti-cattolica quali «uguaglianza, pari opportunità…». Parole che non hanno nulla a che vedere con questa operazione di puro potere. Oltre a una serie di “considerata” alquanto banali ed estremamente politically correct l’ordine del giorno impegna il comune «a proseguire nelle azioni a favore delle famiglie potenziando i servizi e le progettualità di formazione nel fronteggiare le situazioni di fragilità vecchie e nuove» promuovendo le pari opportunità e invita la Regione a «promuovere una “festa della famiglia” che sia inclusiva di tutte le forme di convivenza famigliari».

IL NUOVO ODG. Straordinario. Sono riusciti a parlare di tutto tranne di quello che interessa realmente alle famiglie in Italia. E non basta: intendono promuovere una “festa della famiglia” (ricalcando il nome previsto nel precedente odg) inclusiva di ogni forma di convivenza. Ma a questo punto, facciamo anche la “festa della coppia”, perché no? Il tutto con un unico obiettivo: depotenziare il matrimonio così come previsto dall’articolo 29 della Costituzione. Non a caso l’odg conclude con la sollecitazione al governo e al parlamento di trasformare quanto prima in legge dello Stato il ddl Cirinnà. Così, equiparando le convivenze omosessuali con il matrimonio, verrebbe scardinato definitivamente quello che, anche un sociologo laico e non cattolico come il professor Ferrarotti ha più volte definito l’elemento su cui si fonda la solidità della società italiana, ovvero la famiglia. E che fa essere l’Italia una straordinaria eccezione mondiale.

PD COMPATTO. Tutto questo approvato con un Partito democratico assolutamente allineato dopo il serrare le file, capace di portare il proprio sindaco a rinnegare se stesso negandogli la libertà di pensiero in cambio della ricandidatura, che si vende alle associazioni Lgbt per qualche manciata di voti. Associazioni Lgbt tutte presenti in aula durante il dibattito. In tutto questo un plauso va fatto al consigliere comunale Jorick Bernardi di Forza Italia e a chi, con lui, ha combattuto strenuamente questa battaglia per difendere la famiglia formata da una mamma e da un papà.

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