Fabio Fazio, Mannoia, Caparezza stanno coi No Tav «per moda». Per loro è come avere il «coccodrillino della Lacoste»

Stefano Esposito (Pd) se la prende con quegli «intellettuali, politici, giornalisti e uomini di spettacolo che accarezzano il pelo ai violenti». Il sindaco di Bari è Sì Tav in Puglia e No Tav in Val di Susa

Per cantanti come Caparezza e Fiorella Mannoia sventolare la bandiera dei No Tav dal palco di Torino è diventato il loro «coccodrillino della Lacoste». Così Stefano Esposito, senatore piemontese del Pd, da anni in prima linea a sostenere il progetto dell’alta velocità Torino-Lione, in un’intervista oggi a il Giornale. A lungo lasciato solo dalla sinistra succube del partito del “no a tutto” a lottare contro i No Tav e per la Tav, Esposito ha anche fatto recapitare un attestato di solidarietà all’operaio vittima dell’attentato di settimana scorsa. «La Cgil si è svegliata due giorni dopo, il Pd solo oggi».

CANTANTI ANTI-TAV. Esposito, che è autore del libro Tav sì, dice che «finalmente il Paese sembra cominciare a prendere atto che in Val di Susa c’è un clima molto pericoloso» e che «sembra essersene accorto anche il Pd: per la prima volta, sul sito del partito, è comparso un banner che denuncia la violenza contro i lavoratori della Tav. Allelluia».
Esposito se la prende con «intellettuali, giornalisti, uomini di spettacolo della sinistra che si sono distinti per accarezzare il pelo al movimento (No Tav, ndr) senza mai denunciare le violenze». Qualche nome? «Fabio Fazio, che ha ospitato più volte monologhi anti-Tav». E poi «Fiorella Mannoia, Caparezza, tutti quei cantanti che vengono a Torino a sventolare la bandiera No Tav dal palco. Ormai è di moda, è il loro coccodrillino della Lacoste».

POLITICI NO TAV. «Mai che dicessero una parola contro i violenti», continua il senatore. «Come i nostri alleati di Sel, che continuano a partecipare alle manifestazioni contro il cantiere. (…) Per non parlare di Laura Puppato che, pur di farsi bella coi grillini ha firmato con loro l’interrogazione anti-Tav». Oppure di Michele Emiliano, che «in Puglia è il capo dei Sì Tav per la Salerno-Bari, poi per ripulirsi la coscienza viene a dire no in Piemonte».

TASK FORCE PRO TAV. Una task force per riportare al ministero delle Infrastrutture il monitoraggio e la vigilanza del progetto Tav Torino-Lione, con particolare attenzione alle «opere di compensazione territoriale». Ne ha annunciato l’avvenuta istituzione il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi. Fanno parte della task force, oltre al ministero, anche la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, il Comune di Torino, i sindaci dei Comuni direttamente interessati dai cantieri (Susa, Bussoleno e Chiomonte) e il commissario del Governo.
Compito della task force è la definizione delle opere di riqualificazione, la ricognizione delle esigenze del territorio e il coordinamento delle istituzioni coinvolte.

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