Azienda brianzola va a gonfie vele, vuole assumere ma non può. Una storia esemplare

Alle porte di Milano sorge la Imr Industries, player nel comparto automotive, che ha in programma di inserire 150 nuovi addetti. Se solo il Comune cedesse quel terreno che l'azienda ha in uso da anni

A Carate Brianza (MB) c’è un’azienda leader dell’automotive che lavora con Iveco, Ferrari, Bentley, Aston Martin, Maserati, Volkswagen e tanti altri numeri uno del comparto e che vorrebbe assumere ma non può. L’ex Ranger, storica azienda del paese che produce paraurti e altre componenti esterne per auto e cabine di camion rilevata nel 2009 dal gruppo Imr Industries, ha infatti a lungo utilizzato un terreno del Comune per far manovrare gli autocarri e stoccare i prodotti in partenza.
Un terreno che vorrebbe comprare per costruirci un nuovo impianto di verniciatura che potrebbe dare lavoro a 150 nuovi addetti, oltre ai 500 attuali (quasi mille considerando anche lo stabilimento di Mondovì in Piemonte) ma non può farlo.

LA SENTENZA DEL TAR. L’area in questione, il cui utilizzo era reso possibile da una convenzione del 2000, è tornata al Comune per effetto di una sentenza del Tar Lombardia del 12 aprile 2012 che dice che l’azienda l’avrebbe finora utilizzata senza averne titolo.
Il Piano di governo del territorio vigente, infatti, l’aveva destinata al pubblico utilizzo e l’unico modo per sbloccarne la destinazione era quello di acquisirne una parte a fronte di una cessione di area standard da destinare all’edificazione di un parcheggio pubblico e/o di uno spazio verde a spesa dell’azienda. La convenzione, inoltre, prevedeva che questa parte fosse il 50 per cento del totale.

FATTURATO E INDOTTO SUPER. La precedente gestione, che aveva iniziato a utilizzare quegli spazi, però, è andata incontro a difficoltà economiche che l’hanno portata alla decisione di cedere l’azienda senza che nulla di nuovo fosse costruito, né il ramo d’azienda né il parcheggio.
La nuova gestione, quindi, si è trovata tra le mani una situazione di cui non poteva essere responsabile in prima persona e che auspica possa essere risolta al più presto. A beneficio non solo del suo business (il fatturato supera i 120 milioni di euro) e dei suoi dipendenti ma anche della popolazione locale e dell’indotto che, solamente intorno allo stabilimento brianzolo, è stimato coinvolgere almemo 2 per non dire 3 mila lavoratori.

APPUNTAMENTO A GIUGNO. Gli affari dell’ex Ranger vanno a gonfie vele e la nuova gestione è disponibile a trovare un’intesa con il Comune sia per l’acquisto degli spazi sia per la cessione tramite un contratto di affitto o un comodato d’uso con l’impegno a riqualificare l’area e il parco. Ma l’amministrazione ha finora detto di no.
A pesare è stato anche il fatto che, per effetto delle dimissioni della giunta, Carate, almeno fino al 26 maggio, data delle prossime elezioni, sarà guidata dal commissario prefettizio, che ha anche chiesto all’azienda il pagamento di 71 mila euro all’anno al Comune a titolo di indennizzo.

@rigaz1

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