Empire arriva in Italia. Il direttore editoriale Gulli: «Quanta fatica, ma che soddisfazione»

Il 2 dicembre Empire, storica rivista cinematografica britannica, ha avuto la sua prima uscita italiana. Un'impresa riuscita a Dario Gulli, direttore editoriale di questa nuova avventura: «Siamo felici di portare un prodotto di qualità in Italia. Le notizie saranno in parte tradotte dall'edizione inglese, in parte prodotte dalla nostra redazione, speriamo di piacere ai lettori»

«Come mai nessuno ci ha pensato prima?». «Qualcuno ci avrà anche pensato, ma forse ha avuto paura di iniziare un’avventura così rischiosa». A rispondere alla legittima domanda è Dario Gulli, editore con un occhio fisso al mercato estero, soprattutto per ciò che riguarda l’industria dello spettacolo. E’ stato lui, dieci anni fa, a portare in Italia la rivista Series (oggi invece dirige con successo la sua competitor diretta, Telefilm) e dallo scorso 2 dicembre è il direttore editoriale della versione italiana di Empire.

Come ha fatto a portare la più nota rivista di cinema mondiale in Italia? «Da tempi studiavo il mercato italiano e mi ero accorto della mancanza di un mensile che parlasse non solo di cinema ma di tutto ciò che gli ruota attorno. Allora ho pensato a quali fossero i migliori esempi mondiali in questo senso. La risposta è stata semplicissima: Empire e Variety. Quest’ultima, però, è una rivista dall’impostazione troppo americana e poco vicina al mercato europeo, al contrario dell’inglese Empire. Così ho deciso che dovevo portarla in Italia».

Laboriose trattative gli hanno permesso di acquistare il brand originale e lavorare alla costruzione di una redazione italiana impegnata a rendere il prodotto più in linea con i gusti del mercato di casa nostra. Ed ecco in edicola il risultato: «Il settanta per cento della rivista è costituita dalle traduzioni degli articoli presenti nell’edizione inglese. Il restante trenta per cento è opera della redazione italiana. Dopo il primo numero siamo già al lavoro per eliminare tutti i difetti inevitabili di una start-up, ma siamo fiduciosi». Empire Italia farà diretta concorrenza ai due mostri sacri del giornalismo cinematografico Ciak e Best Movie? «Non mi piace parlare di concorrenza e non giudico il lavoro degli altri. Vorremmo catturare un pubblico diverso, che ami il cinema al pari dei games e dell’intrattenimento in senso puro. Siamo fiduciosi, da quando il primo numero è arrivato in edicola abbiamo ricevuto moltissime e-mail di lettori soddisfatti, questa per noi è già una grande vittoria».

In un periodo così difficile per il panorama editoriale italiano proporre un prodotto nuovo è un bel rischio: «Ne siamo consapevoli ma abbiamo preferito osare e non avere paura come gli altri. La nostra campagna pubblicitaria è stata organizzata in modo estremamente mirato, prediligendo i canali televisivi specializzati, come Mgm, Mediaset Premium Cinema e Studio Universal. Incrociamo le dita, lavoriamo duro e andiamo avanti».

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