E ora, come si officia l’esorcismo islamo-fascista?

Dopo le elezioni in Germania vincono i cosiddetti populisti per i quali è fondamentale portare rispetto verso i tedeschi combattenti di entrambe le guerre mondiali

Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti) – L’immediato dopoguerra – con le macerie di Berlino fumiganti, coi cancelli dei campi di concentramento appena spalancati dall’Armata Rossa – non conosce il carico d’odio per cui i vinti debbano, con la sconfitta, patire un anatema metafisico, anzi, assoluto. La Germania somma alla disfatta della Prima guerra mondiale, la Seconda, e perfino in Italia – luogo di taverna ancor più che di Walhalla – come ricorda sempre Giampaolo Pansa è normale trovare nello stesso giornale, precisamente a Il Giorno di Italo Pietra, partigiani e combattenti della Repubblica Sociale. Col direttore che ogni giorno apre la riunione chiedendo beffardo agli sconfitti: «Allora, ditemi, chi di voi venne a incendiarmi la casa?». La religione obbligatoria detta antifascismo non ha ancora celebrato l’esorcismo neppure con l’inaudito processo di Norimberga. È la prima volta nella storia, infatti, che il nemico sia trasformato in un “imputato”. Winston Churchill che vede lungo, guata la sbarra dove siedono i generali di Adolf Hitler e commenta con cinica soddisfazione: «Cerchiamo di non perdere la prossima guerra, altrimenti toccherà a noi di finire processati». Quell’istruttoria, pur tronfia di vendetta, svapora in un istante di testacoda narrativo. Coco Chanel in macchina attende che l’amore suo dei giorni tedeschi di Parigi – il comandante della Wehrmacht, capo delle truppe di occupazione – esca dalla prigione e se lo porta a casa. Impossibile immaginare oggi una love story così. Nel frattempo s’è consolidata, infatti, una inamovibile crosta metafisica, forte più di qualunque inquisizione e quell’antifascismo come categoria assoluta è tutto un costrutto fabbricato a posteriori, elaborato in Usa tra le alchimie della stagione bushista quando, per giustificare la guerra al terrorismo, si evoca lo spettro per andare in soccorso all’altro mostro.

Ecco l’islamo-fascismo, dunque. Un totem contro cui scatenare l’armata della Verità e del Bene. Ma quando in Germania vincono i cosiddetti populisti – xenofobi e odiatori dell’islam – per i quali è fondamentale portare rispetto verso i tedeschi combattenti di entrambe le guerre mondiali, come va a regolarsi la religione obbligatoria officiando l’esorcismo, con lo scorporo tra islam e fascismo, o con la forca disgiunta, giusto per restare in zona Norimberga?

@PButtafuoco

Foto Ansa

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