Due settimane di stage alla Lego in Germania e gli studenti tornano «entusiasti». L’alternanza scuola-lavoro fa bene

L'istituto tecnico Carlo Dall'Acqua di Legnano offre ai suoi ragazzi la possibilità di fare esperienza in aziende già durante il percorso di studi. Ma l'Italia è ancora lontana dall'efficacia del modello tedesco

L’istituto tecnico Carlo Dall’Acqua di Legnano, a quasi cento anni dalla nascita, rappresenta ancora una preziosa risorsa per la comunità e le aziende del territorio legnanese. È un istituto che dopo la riforma Gelmini ha visto nascere corsi come Amministrazione, Finanza e marketing, Turismo, nei quali la possibilità di fare esperienze di alternanza scuola-lavoro è fondamentale. Questo obiettivo, conseguito da decenni, ha portato quest’anno 11 studenti fino in Germania.

DUE SETTIMANE IN LEGO. Questi ragazzi delle classi terze e quarte hanno avuto la possibilità di svolgere lo stage a Norimberga, presso gli uffici di aziende come Lego, Desigual e Tally Weijl. L’anno scorso erano stati solo sei gli studenti di quarta ad andare all’estero. Per una quindicina di giorni, i ragazzi, ospitati in famiglie tedesche, hanno potuto fare pratica con la lingua tedesca, venendo anche coinvolti nelle dinamiche lavorative delle aziende: chi facendo i conti con gli ordinativi del magazzino, chi stando in negozio e chi negli uffici marketing.
In Germania questo tipo di esperienza non è nuovo, come testimonia il successo del “sistema duale”, che prevede la formazione dello studente in azienda per buona parte dell’anno. L’Audi, ad esempio, ha addirittura una scuola interna agli stabilimenti.

STUDENTI ENTUSIASTI. L’Italia è ancora lontana dall’eccellenza tedesca quanto alle pratiche di alternanza scuola-lavoro, ma qualcosa inizia a muoversi. Soprattutto per iniziativa di singoli e privati, come l’Istituto Dall’Acqua. «I ragazzi sono appena tornati da Norimberga e sono entusiasti», racconta a tempi.it Valeria Mangione, la professoressa di tedesco che ha reso possibile questa esperienza. «In particolare hanno apprezzato il fatto che lavorando hanno potuto utilizzare la lingua, verificando così i rispettivi livelli di apprendimento e scoprendo che, in realtà, capivano piuttosto bene quello che veniva detto loro e riuscivano anche a farsi comprendere».
A dimostrazione che «è proprio vero che si impara facendo, mettendo cioè in pratica quello che tante volte si è studiato solo sui libri senza mai avere avuto, purtroppo, la possibilità di applicarlo in concreto».

CULTURA DELL’ALTERNANZA. Gli studenti, continua Mangione, hanno poi voluto scriverle tutti delle lettere per ringraziare della possibilità ricevuta. Lettere che saranno utilizzate dall’istituto per preparare un report sulle due settimane in Germania da inviare alle singole aziende ospitanti, che si sono dette soddisfatte degli alunni italiani.
Purtroppo in Italia l’alternanza scuola-lavoro è poco diffusa e se la professoressa Mangione non si fosse attivata in prima persona per reperire fondi presso le aziende del legnanese e la Confindustria Alto Milanese non sarebbe stato possibile inviare quegli 11 ragazzi in Germania. Che hanno pagato soltanto una quota di 550 euro comprensiva di viaggio e alloggio.

@rigaz1

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