Dove non ci sono i No Tav tutto procede. E molto bene. «Il modello Brennero»

Il cantiere è aperto dal 2008. «Trasferire il traffico dalla strada alle rotaie è una priorità che hanno compreso tutti». Così passeranno 20 milioni di auto in meno

Modello Brennero. Nessuno ne parla ma è bene conoscerlo. Perché di alta velocità non si parla solo in Val di Susa ma anche dalle parti del Brennero, e non da oggi ma dal 1847. Il quotidiano Avvenire, in un lungo articolo, racconta l’opera voluta fin dalla metà dell’Ottocento, ideata nel 1971 e cominciata nel 2008.
Al di là dei numeri impressionanti, quello che impressiona è il silenzio intorno a quest’opera. Gli ambientalisti ci sono anche da queste parti e Verdi e M5S, che si preparano alle elezioni provinciali, hanno contestato il cantiere per l’impatto e i suoi costi. Ma nessuna protesta di piazza, nessun blocco stradale o attacco ai mezzi di lavoro. Le talpe sono state avviate dal presidente Giorgio Napolitano e da allora non hanno smesso di scavare. «Le grandi opere sono un elemento di valorizzazione e di riqualificazione del territorio in campo economico ma anche ambientale. In questo cantiere mi si apre il cuore: il metodo seguito nella realizzazione del tunnel di base del Brennero, con il coinvolgimento della popolazione, la trasparenza, la collaborazione delle istituzioni, è un modello», dice il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi dopo la visita al cantiere. Merito anche dei sindaci di tutti gli schieramenti chiamati a condividere ogni passo e ogni decisione del progetto. «Con la nostra esperienza possiamo mostrare come con il dialogo tra cittadini e istituzioni si possa trovare un accordo per il bene della collettività», ha detto il presidente della Provincia Luis Durnwalder. «Solo così si passa dalle parole ai fatti: trasferire il traffico dalla strada alle rotaie è una priorità che hanno compreso tutti» (oggi lungo il Brennero transitano 20 milioni di auto).

Qualche numero. Dopo il Molise, quello del Brennero è il cantiere pubblico più “pesante” d’Italia sul piano finanziario. L’infrastruttura fa parte dell’asse Ten-1 Berlino-Palermo: 2.400 chilometri in totale, il 65 per cento già in esercizio o in via di costruzione. L’asse del Brennero che va da Monaco a Verona è lungo 425 chilometri, la galleria di base 64. Quando sarà pronta, nel 2025, i treni merci potranno percorrerla a una velocità di 160 km/h, quelli passeggeri fino a 250. Il costo preventivato è di quasi 10 miliardi di euro e oltre ai finanziamenti europei arrivano anche quelli italiani perché «per il governo è un’opera prioritaria», precisa Lupi: il finanziamento avrà una misura del 50 per cento (4.865 milioni di euro).

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