Aumentano i crimini d’odio contro gli ebrei: Regno Unito da record

Il 2021 è stato l'anno più antisemita dell'ultimo decennio. In Inghilterra crescono minacce, aggressioni e violenze. «È colpa del lockdown», dicono. Come no

Il 2021 è stato l’anno più antisemita dell’ultimo decennio: lo aveva già rilevato il rapporto della Wzo, l’Organizzazione sionista mondiale, e l’Agenzia ebraica per Israele. Una media di dieci episodi al giorno, tra violenze verbali o fisiche, scritte, atti di profanazione, vandalismo e propaganda, denunciavano poche settimane fa.

Impennata di crimini contro gli ebrei

Mentre l’Italia pensava al Ddl Zan, il Regno Unito della supposta transfobia delle J. K. Rowling, il Canada incarcerava un padre che si opponeva alla transizione di genere di una minorenne, mentre cioè sull’emergenza “odio omobitranslesbofobia” si imbastivano leggi, processi da prima pagina, si inviavano trigger warning, mentre di peccato di ipocrisia di genere e razziale si discuteva, da New York a Londra, dal Canada alla Germania si registrava una impennata dei crimini d’odio verso gli ebrei.

Aggressioni, pestaggi: a maggio, in seguito alla crisi israelo-palestinese, l’Anti-Defamation League affermava che le segnalazioni di attacchi antisemiti fossero aumentate del 63 per cento, «193 segnalazioni nella settimana seguente allo scoppio del conflitto in Israele». Tra il 7 e il 14 maggio si contavano oltre 17 mila tweet con la frase «Hitler aveva ragione» e varianti, mentre al grido «non possiamo avere la stessa linea di Trump», Alexandra Ocasio-Cortez definiva Israele «uno Stato di apartheid non democratico», invitando Biden a «boicottaggio, disinvestimenti e sanzioni» contro Israele.

2.255 incidenti e 173 aggressioni violente

Allora avevamo assistito alle proteste a Times Square, giovani presi a calci e accecati con lo spray al peperoncino al grido di «sporco ebreo», «fuck Israele, Hamas vi ucciderà tutti», o picchiati fuori dai ristoranti di sushi di Los Angeles, «chi è ebreo?», «morte a Israele», «Israele uccide i bambini». Urlavano «Allahu Akbar» gli aggressori di alcuni ebrei inseguiti in auto,  «Freedom for Palestine» i vandali delle sinagoghe di Skokie, Tucson e Salt Lake, «Fuck Jews» e «stuprate le loro figlie» i guidatori di una carovana di auto che hanno sfrecciato in primavera nei quartieri ebraici di Londra.

Nonostante gli allarmi, la fugace indignazione, i veicoli «a caccia di ebrei» come quelli che hanno attraversato Montreal o cartelli con la stella di David imbrattata di svastiche a Toronto si sono moltiplicati. Non solo in Europa, in Germania (un aumento del 13 per cento dei crimini antisemiti, 2.275 casi solo nel 2020, sei al giorno) o Francia, maglia nera in Europa per antisemitismo. Secondo il Community Security Trust (Cst), gli episodi di odio antiebraico hanno raggiunto livelli record nel Regno Unito: 2.255 incidenti registrati nel 2021, tra questi si contano 173 aggressioni violente.

È il conteggio annuale più alto di odio antisemita che il Cst abbia mai registrato, in aumento del 34 per cento rispetto ai 1.684 incidenti registrati nel 2020. Il Guardian parla di incidenti «che coinvolgono scuole, alunni e insegnanti più che triplicati», «il tasso più alto di odio mai registrato negli atenei». Solo a Manchester e Londra si sono contanti 155 incidenti antisemiti tra maggio e giugno mentre si intensificava il conflitto in Medio Oriente, seguiti da una pioggia di volantini con slogan a tema pandemico,  “Don’t trust the Jew jab”, per un totale di 78 “incidenti” legati a teorie del complotto sugli ebrei ora diffusori del Covid, ora dei vaccini, o alla speranza che il virus facesse degli ebrei piazza pulita.

La guerra tra Israele e Hamas ha peggiorato le cose

«È possibile che l’allentamento delle normative, in coincidenza con un evento scatenante così drammatico come la nuova guerra tra Israele e Hamas, abbia fornito opportunità e slancio per un rilascio di massa delle frustrazioni indotte dai lockdown», è la bizzarra considerazione del rapporto a margine di un lungo e terribile elenco di aggressioni e violenze: «Questi fattori potrebbero aver avuto un ruolo nell’entità dell’aumento delle segnalazioni di incidenti antisemiti durante e dopo questo periodo». Per tutto l’anno si è dato notizia delle aggressioni davanti alle sinagoghe e delle minacce di morte agli studenti ebrei da parte di studenti arabi. Purtroppo meno mediatici degli episodi di omotransfobia.

Exit mobile version