Coppia inglese denuncia: «I medici hanno staccato i supporti vitali a nostra figlia senza informarci»

La neonata aveva poche ore di vita. Il Darlington Memorial Hospital dopo una causa durata cinque anni ha accettato di pagare ai genitori decine di migliaia di sterline

Il Sistema sanitario inglese ha accettato di pagare decine di migliaia di sterline a una giovane coppia per evitare di andare a processo. Sian Hill e James Tower avevano infatti denunciato nel 2012 il Darlington Memorial Hospital per aver ucciso la figlia appena nata, staccandole i supporti vitali senza neanche avvisarli.

La battaglia legale va avanti da cinque anni e il caso risale al 2012, quando il 4 ottobre la signora Hill, allora poco più che ventenne, diede alla luce attraverso un parto indotto alla 41esima settimana la piccola Ivy. Subito dopo la nascita i medici hanno trasferito in rianimazione la neonata, che aveva subito un’infezione.

«VA TUTTO BENE»

I genitori non sono stati più ammessi nella stanza dove veniva monitorata Ivy tranne tre ore dopo, quando la piccola però era già morta. «Noi avevamo capito che la portavano via per rianimarla completamente», ha raccontato ai media inglesi Hill. «Eravamo estremamente preoccupati, volevo vederla disperatamente per capire come stava ma le infermiere hanno continuato a dirmi che non c’era niente di cui preoccuparsi e che me l’avrebbero riportata presto». Quando dopo poche ore «i dottori ci hanno fatto capire che le cose non stavano andando bene e che avrebbero potuto staccarle i supporti vitali, sia io che James abbiamo chiaramente detto di non farlo, perché volevamo vedere Ivy viva».

Un’ora dopo Ivy era morta e «ci hanno detto che il decesso era avvenuto mentre ce la stavano portando». Solo qualche mese dopo la coppia ha scoperto per caso, leggendo un rapporto medico, che Ivy era in realtà stata volontariamente estubata. «Allora siamo andati su tutte le furie, abbiamo cominciato a fare domande e abbiamo assunto un avvocato».

L’ACCORDO RAGGIUNTO

Secondo il legale, l’ospedale non si è comportato in modo adeguato neanche prima del parto. Nonostante Hill avesse fatto notare più volta alla 37esima settimana che non sentiva più la bambina muoversi, i medici non hanno fatto nulla prima della 41esima. «Oggi Ivy sarebbe viva se si fossero comportati diversamente. Nonostante mi abbiano detto che i dolori che sentivo potevano essere sintomo di una infezione, non hanno fatto nulla», continua Hill, che nel frattempo ha dato vita a un altro figlio, Freddie.

Il responsabile locale del Sistema sanitario inglese ha dichiarato: «Vogliamo esprimere le nostre condoglianze alla famiglia per la perdita. Abbiamo raggiunto un accordo, che però non è indicativo di alcuna ammissione di colpevolezza da parte nostra». Dopo i casi, molto più eclatanti, di Alfie Evans e Charlie Gard, è difficile crederlo.

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