Caso Sea Milano. Le dieci domande di Masseroli a Pisapia

Le domande che il capogruppo del Pdl al Comune di Milano, Carlo Masseroli, ha rivolto al sindaco e alla giunta di centrosinistra. Perché il Brasile ha ceduto la gestione di tre grandi vecchi aeroporti a 10 miliardi di euro, mentre noi a un prezzo finale pari alla base d’asta più un solo euro?

Interrogazione urgente presentata oggi in Consiglio Comunale.

Le 10 domande su Sea a cui Pisapia non ha risposto e, pare, non voglia rispondere.

Premesso che
In contrasto con quanto costantemente affermato e ribadito in numerose delibere e dichiarazioni pubbliche anche da parte del Sindaco, è stata ventilata da parte dell’assessore Tabacci l’intenzione di procedere ad un’ulteriore dismissione di quote Sea, così da far perdere al comune la maggioranza del capitale azionario;
alla luce delle ben conosciute notizie di cronaca nonché delle indagini in corso si configura un concreto e reale rischio di irreparabile danno erariale per il Comune di Milano e la collettività a favore di soggetti terzi.

Considerato che
Durante il consiglio di lunedì 19 marzo 2012, dagli interventi del Sindaco e dell’Assessore al Bilancio, nulla è stato chiarito in merito alle segnalazioni di scarsa trasparenza ripetutamente comparse su diversi quotidiani negli ultimi mesi riferite alla procedura di vendita del 29,75 % di Sea

Si interroga il Sindaco affinché dia chiara e puntuale risposta alle 10 domande che seguono

1. Nei mesi finali del 2011, mentre si dava corso alla vendita del 29.75% di Sea, avevate preso in considerazione tra le ipotesi possibili quella di vendere nel 2012 una ulteriore quota di Sea?
Nel caso la risposta non fosse affermativa, di chi ritiene sia la responsabilità di un così grave errore di valutazione?
Nel caso la risposta fosse affermativa di chi ritiene sia la responsabilità di un così grave errore procedurale?

2. È consapevole che vendere in due successivi momenti quote della medesima società a distanza di così poco tempo possa ridurne grandemente il valore rispetto ad una vendita in un’unica tranche inclusiva del premio di maggioranza?

3. Quale motivazione ritiene possa essere data al fatto che il bando Sea abbia avuto un solo concorrente, non ci siano stati rilanci e il prezzo finale di vendita di Sea sia stato pari alla base d’asta più un solo euro?

4. È a conoscenza che il bando che in Brasile ha ceduto la gestione di tre aeroporti (come tre sono quelli gestiti da Sea) vecchi, bisognosi di pesanti lavori e sfruttati oltre capacità, svoltosi a cavallo tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012, grazie alla trasparente cessione del 51% da parte dell’ente pubblico di controllo, ha avuto decine di partecipanti da tutto il mondo, diversi turni di rilancio fruttando un ricavo superiore a dieci miliardi di euro?

5. Quale motivazione ritiene possa essere data al fatto che il testo del bando tradotto in inglese sul sito del Comune contenga questa intestazione: “Only the italian document has official value”? Non crede che, volendo attrarre investitori internazionali, sarebbe stato meglio che i documenti ufficiali fossero anche in inglese?

6. Nell’ipotesi della vendita di una seconda tranche di quote Sea (qualsiasi sia la procedura scelta), non crede ci sia un potenziale acquirente in condizioni favorevoli rispetto a tutti gli altri?

7. Se si procedesse a quotazione come può il comune evitare la semplice acquisizione sul mercato da parte di F2i delle azioni necessarie ad ottenere la maggioranza perdendo così definitivamente il valore del premio di maggioranza sulle quote cedute, anche in caso di Opa?

8. Nell’ipotesi della vendita di una seconda tranche di quote Sea, quanto ritiene abbia perso il Comune di Milano con una procedura come quella adottata?

9. Ritiene che tutto questo abbia qualche legame con l’intercettazione di cui parla il recente articolo dell’Espresso nella quale l’amministratore delegato di F2i definisce “cucito su misura” per se il bando con cui il Comune ha venduto lo scorso dicembre il 29,75 % della società aeroportuale?

10. A me sorge un’ultima domanda, non so a lei: è il Sindaco Pisapia che per tramite dell’assessore Tabacci si salda con i poteri forti o è l’assessore Tabacci, già riconosciuto come uomo dei poteri forti, che fa sapiente uso del consenso del Sindaco Pisapia?

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