Tutto per un passaporto. Boom del “turismo delle nascite” dalla Russia al Brasile

Dopo l'invasione dell'Ucraina sempre più donne russe volano nel paese del samba per partorire e dare ai figli una cittadinanza più sicura grazie allo ius soli

Con la guerra e il timore della classe media moscovita di un futuro fosco, dal  24 febbraio scorso, quando Putin ha invaso lUcraina, il Brasile è stato letteralmente “invaso” da donne russe che arrivano nel paese del samba con un unico obiettivo: partorire. Lo scopo principale, in realtà, è ottenere un passaporto tra i più gettonati al mondo per i loro figli, soprattutto oggi, in tempi di isolamento diplomatico per le sanzioni imposte dall’Occidente contro la Russia.

In fuga dalla Russia con 5.000 euro

In Brasile, infatti, si applica lo ius soli, che consente a chi nasce nel paese sudamericano di ottenere automaticamente la nazionalità verde-oro. Questo “turismo delle nascite” russo sino allo scorso anno si indirizzava verso gli Stati Uniti, che hanno una legge simile a quella brasiliana, concedendo il diritto di diventare americano a chi nasce sul suolo statunitense. Dal 24 febbraio scorso, tuttavia, il business è stato bruscamente interrotto, e la domanda di un passaporto “di riserva” si è spostata sul Sudamerica, dove lo ius soli è di casa.

Argentina e Messico ma, soprattutto, il Brasile. A tal punto che, insospettita dal boom di nascite di bambini russi, persino l’intelligence locale ha indagato il fenomeno del “turismo del parto” made in Moscow. Una domanda cresciuta così tanto negli ultimi mesi che sono state addirittura create agenzie ad hoc per assisterle. Una delle più organizzate è BrazilMama che si rivolge alle famiglie russe in grado di pagare almeno 5 mila euro per garantire alla propria prole un futuro svincolato da quello delle mattane di Putin.

«Il Brasile è il paese migliore per avere il tuo bambino!» è lo slogan di questa agenzia, che poi spiega con dovizia di particolari come «partorire qui» dia «automaticamente una seconda cittadinanza per tuo figlio e una cittadinanza accelerata per te». Mettere alla luce in Brasile, spiegano gli operatori di BrazilMama «è l’opzione più redditizia, non solo in termini di benefici per il bambino e i genitori, ma anche dal punto di vista finanziario». I motivi sono presto detti. «La medicina in Brasile è gratuita anche per gli stranieri, e allo stesso tempo quella pubblica non è di livello inferiore alla medicina privata». Una mezza verità in realtà, perché l’equiparazione tra strutture pubbliche e private è realistica solo in città come San Paolo, Florianopolis, Rio de Janeiro e Curitiba, ma non nel resto del paese.

Quanto costa partorire in Brasile

Le tariffe per un parto in una clinica privata brasiliana vanno dai 2.200 euro in su, mentre mettere alla luce in casa con una balia e un’ostetrica costa 2.000 euro. BrazilMama, comunque, offre assistenza anche alle russe che scelgono di dare alla luce un bambino in un ospedale pubblico. «Il 70 per cento dei nostri clienti partorisce in cliniche private, il 20 in centri domiciliari e il 10 in strutture pubbliche, gratuitamente», spiega Olga Aliokhina Alves, azionista di Brazilmama, aggiungendo che «il 98 per cento delle donne che si sono rivolte a noi ha poi dichiarato che il livello di assistenza al parto ricevuto in Brasile è molto migliore rispetto a quello russo».

Con il prezzo di volo, vitto e alloggio per il tempo necessario a espletare le pratiche per avere la cittadinanza brasiliana, il costo complessivo è di 5.000 euro. Una cifra che negli ultimi due mesi centinaia di famiglie di Mosca hanno pagato, anche perché il passaporto del gigante sudamericano apre molte più porte di quello russo, permettendo l’accesso senza visto in più di 150 paesi, il che lo colloca al 20° posto nell’Henley Passport Index, alla pari ad esempio con quello di San Marino.

C’è anche l’opzione vip

Inoltre sono pochi i paesi al mondo che concedono il diritto alla cittadinanza solo per nascita. Per la legge brasiliana, una volta arrivati i genitori del bambino ricevono immediatamente un permesso di soggiorno e, due anni dopo, possono chiedere la naturalizzazione, a condizione che vivano in Brasile e facciano un test di lingua portoghese. Le città più gettonate sono San Paolo, Rio, Paraty e Curitiba, ma la più popolare in assoluto è Florianópolis, perché è considerata sicura e dotata di un buon sistema pubblico di assistenza al parto.

«Durante la pandemia – spiega Aliokhina Alves – le frontiere erano chiuse e dunque non c’era quasi domanda. Adesso, invece, con la guerra tutti quelli che possono fuggono dalla Russia perché vogliono una vita migliore, una gravidanza pacifica, il diritto di vivere in un altro paese legalmente». I pacchetti del turismo del parto possono includere solo l’assistenza per ottenere i documenti o anche servizi come l’accompagnamento nelle consulte mediche e nel parto, l’affitto di immobili e una serie di raccomandazioni per il viaggio. C’è poi anche «l’opzione VIP» che dà il diritto a una sessione fotografica, un viaggio di piacere a Rio de Janeiro, un corso intensivo di lingua portoghese e un autista privato, oltre al noleggio di una culla e di una carrozzina.

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