Brasile. L’impeachment di Dilma Rousseff e il crollo del partito-stato “à la Chavez”

Il gigantesco scandalo Lava Jato, unito alla gravissima recessione economica, ha convinto la Camera brasiliana a fare il primo passo verso l'impeachment

Il primo passo verso l’impeachment di Dilma Rousseff è stato fatto. La Camera dei deputati del Brasile ha approvato domenica sera la messa in stato di accusa della presidentessa brasiliana sulla base degli sviluppi dell’operazione Lava Jato (Autolavaggio), il più grande terremoto politico degli ultimi decenni nel paese sudamericano. La notizia, dicono, è stata accolta con un boato da stadio da parte di decine di migliaia di brasiliani, come se Neymar avesse segnato in una partita dei Mondiali.

TANGENTI E RECESSIONE. L’inchiesta indaga un gigantesco scandalo di corruzione che coinvolge il Partito dei lavoratori, quello di Rousseff e del leader Lula, un vasto gruppo di imprenditori e la compagnia energetica di bandiera Petrobras. Il partito di sinistra, al potere da 15 anni consecutivi, avrebbe intascato due miliardi e mezzo di euro in tangenti. Ma se la stragrande maggioranza dei brasiliani ora chiede le dimissioni è soprattutto per l’incapacità amministrativa del Pt, che ha portato il paese alla più grande recessione economica degli ultimi 25 anni.

L’ITER È LUNGO. L’iter dell’impeachment è appena cominciato e sarà ancora lungo. Ora il procedimento passa al vaglio del Senato: una commissione dovrà decidere se accogliere la proposta e poi ci sarà il voto. Se sarà positivo, Rousseff avrà 180 giorni per difendersi davanti alla Corte costituzionale, al termine dei quali il Senato dovrà votare una seconda volta, dopo aver ascoltato la difesa. Se la maggioranza dei due terzi degli 81 senatori sarà favorevole, la carica della presidentessa decadrà. Nei mesi scorsi sembrava impossibile un simile scenario, ma da quando i partiti centristi hanno voltato le spalle al Pt la situazione è cambiata.

IL CUORE DEL PROBLEMA. Come spiegato a Tempi da Reinaldo Azevedo, uno dei giornalisti politici più importanti del Brasile, autore di uno dei 10 blog più seguiti del paese, firma del settimanale Veja e del quotidiano Folha de São Paulo, «il cuore del problema non sono le tante persone che senza dubbio si sono arricchite a livello personale, ma il trasferimento di risorse pubbliche nelle casse del partito».

IL PARTITO-STATO. «La sinistra», ha aggiunto, «ha trasformato lo Stato brasiliano in una proprietà del partito. Il Pt ha assaltato la macchina pubblica con i suoi militanti e intascava dai privati una tassa in cambio del permesso di fare affari con il settore pubblico e le aziende statali. Il partito è diventato una specie di mafia, ha cercato di egemonizzare il potere e di stabilirsi come partito unico sul modello delle nuove sinistre autoritarie come in Venezuela, dove Chávez ha distrutto la democrazia usando gli strumenti propri della democrazia». Con l’impeachment, tutto questo potrebbe finire.

@LeoneGrotti

Foto Ansa/Ap

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