«Berlusconi sarà condannato», dice Santanchè. Ghedini: «È un processo mediatico, ma sarà assolto»

Dopo la requisitoria del pm Ilda Boccassini, la parlamentare Pdl pronostica una condanna per il premier il 24 giugno. Per il legale «dal punto di vista giuridico non c'è nulla»

Silvio Berlusconi sarà condannato nel processo Ruby. Ne è convinta Daniela Santanchè, dopo la requisitoria di ieri del pm Ilda Boccassini. «È una cosa certa – ha detto la parlamentare Pdl oggi ad Agorà su Rai 3 – che Berlusconi sarà condannato il 24 giugno». Quello della Santanchè, ovviamente, è un pronostico perché «sino al terzo grado di giudizio nessuno è colpevole».

NON C’E’ RISCHIO CARCERE. A Tgcom24, il legale di Silvio berlusconi, Niccolò Ghedini, ha detto che «ci sono testimoni che dichiarano che non c’era alcun sistema prostituivo, si trattava di cene normalissime e le stesse ragazze citate dall’accusa hanno sempre pacificamente detto di non aver ricevuto denaro in cambio di atti sessuali, così come di non aver mai avuto rapporti sessuali con Berlusconi. Questo è un processo mediatico, ma dal punto di vista giuridico non c’è nulla».
Secondo il legale, Berlusconi «sarà assolto anche se sono vicende che danno fastidio, ma dal punto di vista giuridico non lasceranno nulla. Odio? Qui non è questione di odio, ma di pregiudizio. È una forma mentale che spinge a ritenere Berlusconi sempre colpevole. È molto fastidioso sentire queste prospettazioni sconnesse dal materiale probatorio, ma siamo fiduciosi che si troverà assoluzione».
Per Ghedini, la frase della Boccassini sulla «furbizia orientale» di Ruby è «una battuta sfuggita nel corso dell’arringa. Non è questo su cui dobbiamo focalizzare la nostra attenzione. Ben più grave è quando ha detto che tutte le ragazze che frequentavano Arcore erano prostitute. Boccassini ha fatto una requisitoria sconnessa dagli atti processuali». Possibile il carcere per Berlusconi? «Questo rischio non c’è, perché alla fine di questi processi non rimarrà nulla e questa è la nostra aspettativa».

GOVERNO LETTA. Maria Stella Gelmini, vicecapogruppo Pdl alla Camera, ha detto che la vicenda non influirà sulla tenuta del governo Letta: «Sebbene sia stato inferto al Pdl un colpo durissimo che legittimerebbe reazioni di qualunque tipo, da parte nostra non ci sarà alcun fallo di reazione. Noi non rispondiamo a un atto ingiusto con un atto altrettanto ingiusto. Vogliamo tenere separate le questioni giudiziarie dalle vicende politiche».

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