Articolo 18, Monti: «Ci vuole apertura mentale anche da parte dei sindacati»

«Sono contrario a trattative che assumano tabù al momento di sedersi al tavolo, l'apertura mentale deve essere totale, dai tre lati: governo, sindacati, imprenditori». Così il presidente del Consiglio in un'intervista a Lucia Annunziata su Rai3

Ieri il premier Mario Monti è stato intervistato da Lucia Annunziata durante la trasmissione In mezz’ora su Rai tre. Monti si è detto soddisfatto del decreto appena varato, ha ringraziato i partiti per l’appoggio dato, ma non si è sbottonato su un’eventuale fiducia da porre in Parlamento per fare approvare il decreto sulle liberalizzazioni. “Annuncia che la fase che si aprirà ora, sul lavoro, deve essere condotta da tutte e tre le parti, esecutivo, imprese e sindacati, «con apertura mentale e senza tabù». Il riferimento è anche all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Sull’ipotesi di un contrasto di prova di tre anni, con licenziabilità, al posto dei tanti contratti a termine, dice che «è un possibile punto di arrivo», ma nulla di più. Di certo, il capo del governo auspica soprattutto un metodo: «Sono contrario a trattative che assumano tabù al momento di sedersi al tavolo, l’apertura mentale deve essere totale, dai tre lati: governo, sindacati, imprenditori»” (Corriere, p. 2).
“«L’Italia sta o non sta nel mercato internazionale per la sua capacità di collocare i suoi prodotti. Nel determinare il costo dei prodotti entrano tante cose, il lavoro in modo importante», ha aggiunto. E se «la semplificazione, con la riduzione delle segmentazioni e una attenzione al miglioramento qualitativo dell’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, sono obiettivi» da raggiungere, varare venerdì prossimo il terzo provvedimento cardine di questo governo, le misure per le semplificazioni burocratiche, «vuole dire che la condizione delle imprese è destinata a migliorare: risparmieranno sui costi»” (Corriere, p. 2).
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