Anche i Premi Pulitzer scrivano per il web

Passerà alla storia come il “Pranzo dei Pulitzer”, la riunione a tavola con i quattro giornalisti del Washington Post che si sono sentiti dire dal loro direttore che devono imparare il mestiere dai giovani smanettoni del web

Passerà alla storia come il “Pranzo dei Pulitzer”, la riunione a tavola con i quattro giornalisti del Washington Post (Bob Woodward, Dana Priest, David Maraniss e Rick Atkinson) che si sono sentiti dire dal loro direttore che devono imparare il mestiere dai giovani smanettoni del web. Sì, perché anche i giornalisti vecchio stile devono adeguarsi all’online e abbandonare antiche abitudini per farsi più smart, più dinamici, più social. Il Post si sta già adeguando: l’altro giorno la notizia principale era un articolo sui numeri vincenti della lotteria.

Online Scalfari farà la diretta twitter di Albinoleffe-Sassuolo, Feltri le didascalie alle fotogallery dei divi di Disney Channel, Maltese il commento al meteo. De Bortoli scriverà i profili dei nuovi concorrenti del Grande Fratello e Mauro s’occuperà dell’ultimo bestseller in fatto di diete intitolato Mi vedi grassa?. Sarà tutto un mondo rovesciato, dove finalmente tutti saranno uguali perché tutti scriveranno cazzate. Un mondo finalmente giusto e democratico dove, vista l’esponenziale crescita della concorrenza, il solo Severgnini rimarrà disoccupato.

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