Al Salone del Libro durissimo attacco dei No Tav a Gian Carlo Caselli

Durante la presentazione del libro di Davide Grasso, scrittore No Tav latitante, altri militanti hanno letto un durissimo comunicato contro il procuratore Caselli accusato di usare «la toga contro il dissenso politico in questo paese come molti anni fa»

Al Salone del Libro è stato presentato ieri un libro dello scrittore Davide Grasso. In sé non sarebbe una grande notizia. Basta, però, una veloce ricerca su Google per capire perché si è accesso tanto interesse intorno all’autore di New York Regina, racconti dalla Grande mela (Stilo Editore) ed alla presentazione del suo lavoro al Lingotto. Davide Grasso è un No Tav, latitante da quando (29 novembre 2012) la Procura ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare per l’occupazione, avvenuta l’estate scorsa, dello studio della Geovalsusa (che in passato provò a lavorare per la Tav) e una seconda ordinanza relativa agli scontri del Primo maggio del 2012 avvenuti a Torino quando era stato contestato il sindaco Piero Fassino.

L’ATTACCO A GIAN CARLO CASELLI. Grasso non si è ovviamente presentato al Salone, per non rischiare l’arresto. In compenso, hanno preso la parola Lele Rizzo e Luca Abbà, leggendo un comunicato molto duro dello scrittore. Ha parlato anche Nicoletta Dosio, altra storica leader No Tav. «Gian Carlo Caselli – scrive tra l’altro scrive Davide Grasso nel comunicato – può tenere conferenze nelle scuole e nelle parrocchie, dicendo che il sopruso non va accettato, ma non può tollerare che i bambini crescano e agiscano insieme, in prima persona, senza bisogno dell’aiuto della sua toga, che già molti anni fa egli usò contro il dissenso politico in questo paese. Oggi si ritrova a gridare “Più militarizzazione in Val Susa! Più processi! Più galera per i No Tav!” e lo fa in coro con Angelino Alfano, il guardasigilli del Cavaliere, l’ideatore delle leggi ad personam».

L’IRRITAZIONE DELLA REGIONE PUGLIA. Il blitz dei No Tav ha suscitato più di una polemica, considerando il fatto che tutto è avvenuto in uno stand della Regione Puglia. Amministrazione regionale che ha decisamente non gradito la dinamica della presentazione. «Lo spazio è della Regione Puglia riservato agli editori pugliesi. Qualsiasi altra cosa accade qui viene concordato e dovrebbe esserlo», ha ricordato un’impiegata della Regione. La stessa ha rivelato, inoltre, che né il governatore Nichi Vendola né il suo assessore alla Cultura avrebbero voluto che il loro spazio «venisse strumentalizzato» e di aver saputo solo all’ultimo dell’intervento dei No Tav.

LA CONDANNA. Netta condanna delle parole del senatore democratico Stefano Esposito, che da Facebook invita ad esprimere solidarietà a Caselli. «Queste affermazioni – scrive il parlamentare – sono vergognose e inaccettabili, sono un’offesa nei confronti di un magistrato che ha dedicato la sua vita alla lotta alle illegalità e alle mafie. Questi delinquenti No Tav si credono gli emuli dei terroristi che Caselli ha stroncato e non hanno la dignità per esprimere critiche al procuratore di Torino».

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