La nascita e la morte di una neonata che «ha salvato dall’aborto» i bambini e le madri di El Salvador

Le lobby volevano farne un caso emblematico per introdurre l'interruzione di gravidanza nel paese. Invece la piccola è nata con parto cesareo. Ma le sue cinque ore di vita non sono state vane

È nata la figlia di Beatriz, la ragazza 22enne di San Salvador al centro di un caso internazionale. Dopo un parto cesareo è venuta alla luce alle 2 di mattina del 4 giugno, ma ha vissuto solo per cinque ore. La madre sta bene.
«Questa bimba – ha detto Julia Regina de Cardenal, presidente della Fondazione Sì alla vita El Salvador -, in così poco tempo, è venuta al mondo con una missione più grande di quella di molti di noi, perché con la sua breve vita ha salvato chissà quante vite di bambini e delle loro madri, dimostrato che non è medicalmente necessarie l’aborto per salvare la vita della madre».

LA VICENDA. Il caso della giovane ragazza – come vi aveva già raccontato da tempi.it – era stato sposato dalle lobby abortiste e da Amnesty International per cercare di introdurre a San Salvador una legge sull’aborto, oggi non prevista. La figlia era anencefalica e Beatriz si era rivolta ad un tribunale del suo paese affinché le fosse concesso di sottoporsi a un aborto terapeutico. Secondo i suoi legali, poiché la ventenne soffre di lupus, la gravidanza l’avrebbe uccisa.
Dopo che la Corte suprema di giustizia, in base alla conclusione dell’Istituto di Medicina Legale di San Salvador, aveva respinto la richiesta di Beatriz, le lobby abortiste avevano cercato di farne un caso mediatico.

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