A settembre arriva al cinema “Colpa delle stelle”. Ragazzine, preparatevi a versare molte lacrime per nulla

Il film, che promette di sbancare il botteghino, è tratto dall'omonimo romanzo di John Green, già best-seller anche in Italia. Speriamo che non sia altrettanto vuoto

A settembre uscirà anche in Italia un film molto atteso, Colpa delle stelle, tratto dall’omonimo romanzo di John Green, che ha fatto versare lacrime a milioni di ragazzine in tutto il mondo. Con circa sette milioni di copie vendute in due anni e recensioni molto positive, le aspettative di chi non ha ancora letto il romanzo sono alte anche in Italia, dove Colpa delle stelle ha raggiunto la prima posizione nei best-seller per ragazzi. Il New York Times considera la «trama tragicamente realistica» oltre che «melanconica, dolce, filosofica e divertente», mentre il quotidiano britannico Times sostiene che il romanzo sia «quasi geniale».

L’INFINITO E I PENSIERINI. Colpa delle stelle, il libro più famoso di Green, autore di romanzi per adolescenti, narra la storia di Hazel Grace Lancaster, una sedicenne con un cancro alla tiroide che si innamora di Augustus “Gus” Waters, un coetaneo con la gamba amputata a causa di un osteosarcoma. Lei affronta la vita con cinismo, lui  teme di essere dimenticato dopo la morte: insieme trascorrono gli ultimi mesi di malattia di Gus che, alla fine del romanzo, muore. Il soggetto appare buono, forse solo un poco tendente al cliché, ma Green si ferma lì. Invece che approfondire la paura di Gus – l’oblio – o sfruttare la storia d’amore tra lui e Hazel per mostrare che la sofferenza può essere portata con serenità, Green riempie le 360 pagine del suo romanzo con frasi complicate che appaiono profonde, ma sono, in verità, vuote. Come per esempio «alcuni infiniti sono più grandi di altri infiniti», oppure «i miei pensieri sono stelle che non riesco a far convergere in costellazioni».

UOVA STRAPAZZATE. Inoltre, nonostante le lodi di molti critici, il romanzo è poco realistico. Certo, Green non addolcisce la situazione in cui si trovano Hazel e Gus, ma i personaggi sono poco credibili. Hazel è pretenziosa al punto di pronunciare abitualmente frasi del tipo: «Come hanno fatto le uova strapazzate a finire intrappolate nell’esclusività della colazione?» (sic). Al personaggio di Augustus, invece, vengono assegnati monoghi lunghi almeno mezza pagina, che dovrebbero sembrare spontanei, ma che in realtà sono pomposi e surreali, come, ad esempio, quando dichiara il suo amore per Hazel. «Sono innamorato di te», dice Augustus, «e so che l’amore non è che un grido nel vuoto, e che l’oblio è inevitabile, e che siamo tutti dannati e che verrà un giorno in cui tutti i nostri sforzi saranno ridotti in polvere, e so che il sole inghiottirà l’unica terra che avremo mai, e sono innamorato di te». Inutile aggiungere che nessuno sentirà mai un adolescente dichiarasi così.
Infine, Hazel e Gus non vengono cambiati dal loro incontro; nessuno dei due impara dall’altro e Hazel si ritrova alla morte di Gus semplicemente contenta di avere avuto una storia con lui, anche se il loro rapporto non le ha lasciato niente che le possa dare speranza o serenità. In breve, Colpa delle stelle è un romanzetto strappalacrime. Il film vi si atterrà fedelmente? Lo sapremo solo a settembre, ma se sarà così, meglio risparmiare i soldi del biglietto per una storia che merita.

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